In volo trolley in cabina e obbligo di mascherina. Sui treni cade l’obbligo del metro di distanza per le poltrone in fila verticale
Chi viaggia in aereo da domani, 15 luglio 2020, potrà imbarcarsi con il bagaglio a mano. Il divieto imposto il 26 giugno scorso per trolley e borsoni da sistemare sulle cappelliere, sarà eliminato dal nuovo Dpcm (il decreto del presidente del Consiglio) che entra in vigore alla mezzanotte. Ma novità sono previste anche per i treni: se le poltrone sono in verticale — e si può contare sul sistema di aerazione “rinnovata” — la distanza tra i passeggeri potrà essere inferiore al metro.
Sono gli unici allentamenti concordati tra i vari ministri competenti. Le riaperture previste per discoteche al chiuso, fiere, sagre, eventi pubblici, slittano infatti di altre due settimane, in attesa che «la curva epidemiologica scenda ulteriormente». Ulteriori aggiustamenti potranno essere fatti prima della pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale, ma la linea è tracciata e sarà il titolare della Salute Roberto Speranza ad illustrarla in Parlamento. Ribadendo la necessità di continuare a rispettare tre misure fondamentali: mascherina nei luoghi chiusi, distanziamento di un metro tra le persone, igiene delle mani.
Cambiano le regole anche in Lombardia. L’obbligo di avere bocca e naso coperti varrà all’aperto soltanto se non sarà possibile tenere lo spazio minimo tra le altre persone. Il provvedimento del governo durerà due settimane, però potrà essere modificato se ci saranno variazioni significative rispetto all’andamento della curva epidemiologica.
Mascherine solo al chiuso
In tutta Italia rimane l’obbligo di protezione negli uffici pubblici, nei negozi, nei bar e nei ristoranti quando non si è seduti al tavolo. Obbligatorio indossare la mascherina anche per chi entra in palestra, va dal parrucchiere o nei centri estetici, al cine o a teatro e nei musei. L’imposizione vale sempre per i gestori e il personale degli esercizi commerciali e di tutti gli uffici al pubblico, i mezzi di trasporto. Cade invece il divieto di stare all’aperto senza mascherina finora in vigore in Lombardia. L’ordinanza del governatore Attilio Fontana prevede che debba essere indossata all’aperto ma solo se non si potrà assicurare il distanziamento interpersonale anti-contagio, così come suggerito dal comitato tecnico-scientifico.
Trolley e indumenti
Era stata l’Enac, il 26 giugno scorso, a comunicare le restrizioni sui voli sollecitate dal ministero della Salute, specificando che «ai passeggeri è consentito portare a bordo solo bagagli di dimensioni tali da essere posizionati sotto il sedile di fronte al posto assegnato perché per ragioni sanitarie non è consentito a nessun titolo l’utilizzo delle cappelliere». Una disposizione che sarà eliminata dal Dpcm, sia pur delegando alle compagnie la possibilità di rimodulare le regole. In particolare potrà essere portato il trolley a bordo, ma in caso di sovraffollamento dell’aereo il gestore potrà stabilire quale tipo di bagaglio dovrà essere imbarcato in stiva. Se ci saranno indumenti che non vengono indossati sarà invece obbligatorio custodirli in buste sterilizzate messe a disposizione dalla compagnia, così come avviene adesso per le borse oppure le scarpe quando si va in palestra o dal parrucchiere.
La distanza in treno
Per chi viaggia in treno rimane l’obbligo di sedere sulle poltrone alternate, ma se i posti sono in fila verticale si potrà non rispettare la distanza di un metro. L’azienda di gestione dovrà però garantire un sistema di aerazione “rinnovato”. Sono stati i tecnici del ministero per i Trasporti guidato da Paola De Micheli a suggerire la modifica e — a meno di rifiuto da parte del titolare della Salute — la norma sarà inserita nel Dpcm.
Discoteche, sagre e fiere
Il provvedimento ora in vigore aveva previsto la riapertura delle discoteche al chiuso e il via libera a sagre, fiere ed eventi pubblici a partire dal 14 luglio. Un allentamento che Speranza ha ritenuto di non dover confermare nella convinzione che i numeri relativi ai nuovi contagi non forniscano la garanzia sufficiente. Nelle regioni dove l’indice Rt, che indica la trasmissibilità del coronavirus, è ampiamente sotto lo zero i governatori potranno autorizzare le riaperture «assumendosi la responsabilità della scelta», come ha ribadito in questi giorni il ministro Francesco Boccia.
Lo stato di emergenza
Dopo la firma del nuovo Dpcm, una delibera del consiglio dei ministri dovrà decretare la proroga dello stato di emergenza che scade il 31 luglio. Il premier Giuseppe Conte ha annunciato che dovrà essere il Parlamento a ratificarla dopo la sua relazione alle Camere. In quella sede il capo del governo ribadirà la necessità di mantenere l’attuale situazione soprattutto per lo snellimento delle procedure di appalto che nelle prossime settimane serviranno a garantire le forniture per la ripresa dell’attività scolastica. E dunque banchi, distanziatori e tutto il materiale necessario a proteggere dal rischio contagio docenti, personale e studenti. Si tratta della procedura già utilizzata per acquistare due milioni di test sierologici ai quali saranno sottoposti insegnanti e impiegati due settimane prima della ripresa delle lezioni.
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