Il credito d’imposta per Investimenti in Beni Strumentali è l’incentivo già noto come Super/Iper-ammortamento. Con la Legge di Bilancio 2021 sono state modificate le percentuali del credito d’imposta, da utilizzare in compensazione tramite modello F24.
Il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali 4.0, innanzitutto, si rivolge a tutte le imprese che operano sul territorio nazionale italiano, indipendentemente dalla loro dimensione e serve a supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, ovvero in beni materiali e immateriali (software e sistemi IT) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
Possono, quindi, accedere al credito d’imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito. È necessario che l’azienda richiedente:
– rispetti la disciplina sulla sicurezza dei luoghi di lavoro
– versi correttamente i contributi previdenziali e assistenziali per i propri dipendenti.
Mentre sono escluse dall’incentivo:
– le imprese sottoposte a sanzioni interdittive
– le imprese che sono in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o altra procedura concorsuale prevista dalla legge fallimentare;
– le imprese che hanno in corso un procedimento per la dichiarazione di una delle situazioni elencate nel punto precedente.
Le agevolazioni 2021 (beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati), consistono in un:
– Credito di imposta del 50% per la quota di investimento fino a 2,5 milioni di euro
– Credito di imposta del 30% per la quota di investimento oltre i 2,5 milioni di euro e fino ai 10 milioni di euro
– Credito di imposta del 10% per la quota di investimento oltre i 10 milioni di euro e fino ai 20 milioni di euro
Nessuna agevolazione, invece, per investimenti oltre i 20 milioni di euro.
Le agevolazioni 2022 (beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati), consistono in un:
– Credito di imposta del 40% per la quota di investimento fino a 2,5 milioni di euro
– Credito di imposta del 20% per la quota di investimento oltre i 2,5 milioni di euro e fino ai 10 milioni di euro
– Credito di imposta del 10% per la quota di investimento oltre i 10 milioni di euro e fino ai 20 milioni di euro
Nessuna agevolazione per investimenti oltre i 20 milioni di euro
Per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 è riconosciuto, sia per il 2021 che per il 2022, un credito d’imposta nella misura del:
– 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1.000.000. Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.
Per investimenti in altri beni strumentali materiali ordinari, diversi da quelli ricompresi nell’allegato A del bando, è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
Anno 2021
– 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
– 15% per gli investimenti propedeutici allo smart working
Anno 2022
– 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
Per investimenti in altri beni strumentali immateriali ordinari, diversi da quelli ricompresi nell’allegato B del bando, è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
Anno 2021
– 10% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milioni di euro.
– 15% per gli investimenti propedeutici allo smart working.
Anno 2022
– 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milioni di euro.
Si precisa che per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni.
Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito nonché della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive, ed è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto.
Per gli investimenti in beni strumentali funzionali ai processi di trasformazione 4.0, sono ammissibili le seguenti categorie di intervento:
– beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori;
– sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità (es. sistemi di misura, sistemi di monitoraggio, sistemi per l’ispezione);
– dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza (es. postazioni adattative, sistemi di movimentazione agevolata, dispositivi wearable, interfacce uomo macchina intelligenti).
La domanda può essere presentata fino ad esaurimento fondi. Per investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2022.
Fonte TP24
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