A causa della pioggia si è aperta un’enorme voragine nel cuore della favela attigua allo stadio che ospiterà la partita dell’Italia.
Si è aperta un’enorme voragine (come si può vedere nelle immagini dela BBC in copertina) in una favela di Natal, a quattro chilometri dallo stadio in cui domani si affronteranno Italia e Uruguay.
La notizia però non è questa. La vera novità è che, una volta presa a rotolare la palla, una tragedia sfiorata rimane una nota di colore. Se, prima dell’inizio della manifestazione calcistica, le proteste (per la verità poche e contenute) erano state il cuore di tutti i programmi e i servizi sul Brasile del Campionato del Mondo, oggi che la competizione entra nel vivo a nessuno interessa più nulla di quel che succede al di fuori del campo da gioco.
Basta infatti fare una rapida ricerca sulla rete per scoprire che in pochi danno notizia del crollo. E quei pochi che ne parlano titolano dicendo più o meno: “crolla la favela, timori per la partita».
Siamo cioè al punto che, di fronte al dramma di decine di sfollati che si sono visti inghiottire la casa (per lo più baracche di lamiera), i pochi averi, e 9 concittadini nel fango , riusciamo ad dentificare con le parole “dramma” e “timore” l’ipotesi di un rinvio calcistico.
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