Sindaci di Alcamo e Castellammare del Golfo, così come quelli del partinicese, si autoconvocano alla Regione. Giovedì prossimo, 18 gennaio, si presenteranno a Palazzo d’Orleans con le fasce tricolore. Una decisione forte per affrontare l’ultima emergenza rifiuti che sta investendo questo territorio a cavallo tra il trapanese e il palermitano per via del collasso della discarica di Bellolampo.
L’autoconvocazione è frutto del silenzio al primo appello lanciato dalle amministrazioni comunali al presidente della Regione Nello Musumeci per la richiesta di una convocazione a cui non è mai stata data una risposta: “Confidiamo nella sensibilità istituzionale del presidente – si legge nella nota – al quale chiediamo ascolto costruttivo per proposte attuabili e concrete. Pensiamo ad esempio all’immediata ricognizione degli impianti di compostaggio e di filiera. Considerare quelli autorizzati e valutare gli eventuali ampliamenti, nel rispetto delle disposizioni di Legge, per permettere ai Comuni di effettuare la raccolta differenziata, evitando costi aggiuntivi di trasporto”.
Ricordiamo che proprio nel territorio di Calatafimi Segesta è previsto un impianto di compostaggio (impianto ad impatto ambientale zero) finanziato durante l’Amministrazione Ferrara e ancora bloccato alla regione per motivi sconosciuti http://www.calatafimisegesta.it/calatafimi-segesta-il-progetto-di-un-centro-di-compostaggio-bloccato-nei-meandri-dei-competenti-assessorati-regionali/.
Alcamo e Castellammare del Golfo, così come Partinico e dintorni e la zona dello Jato saranno costretti a dover trasportare i rifiuti per smaltirli nel catanese perchè a Bellolampo l’unica vasca funzionante oramai è esaurita. Attualmente ancora si continua a scaricare ma con enormi disagi: gli autocompattatori scaricano con enorme lentezza e spesso si ha difficoltà ad effettuare più turni di raccolta in una stessa giornata, con la conseguenza che alcune zone delle città finiscono per rimanere scoperte dal servizio.
Soprattutto la preoccupazione dei sindaci è quella di dover aumentare a dismisura i costi della raccolta una volta che saranno dirottati i rifiuti nel catanese. Si parla di un aumento di circa il 10 per cento sui costi di conferimento nella discarica della Oikos srl e di circa 52 euro a tonnellata per il trasporto. Ieri sera gli amministratori si sono riuniti nell’aula consiliare del Comune di San Cipirello decidendo l’autoconvocazione e continuando nella loro linea di unità nel portare avanti le loro ragioni:
“I sindaci – si legge ancora nella missiva – manifestano all’unisono tutta la loro preoccupazione per un settore, quello del ciclo dei rifiuti, che tocca da vicino la salute e le tasche dei cittadini. Bisogna mettere un punto al caos rifiuti e i Comuni vogliono essere messi nelle condizioni di fare la propria parte”. Ad Alcamo l’assessore all’Ambiente Roberto Russo ha già avuto modo di manifestare il suo disappunto sostenendo che con il provvedimento di trasferire i Comuni nel catanese si finisce per danneggiare anche chi è virtuoso ed effettua la raccolta differenziata: ad Alcamo si è superato abbondantemente il 60 per cento da un pezzo ad esempio.
L’accusa non tanto velata è proprio nei confronti del Comune di Palermo che ha una bassa percentuale di differenziata e quindi sarebbe il primo responsabile della saturazione di Bellolampo.
Questa notizia arriva mentre nel Calatafimese è caldo il dibattito sulla possibile realizzazione di un impianto ad energia rinnovabile di produzione integrata di biometano che, secondo la relazione Lega Ambiente, si tratterrebbe di un gassificatore/inceneritore con attualmente documenti essenziali mancanti per l’approvazione.
Per impedire la realizzazione di quello che sembra essere attualmente un impianto inquinante, si sono mossi diversi cittadini ed è stata avviata una raccolta firme che ha coinvolto fino ad ora più di 5000 firmatari. Ad oggi i promotori della petizione mirano ad indire un incontro con il Sindaco di Calatafimi Segesta, i Sindaci dei paesi limitrofi, tecnici e Cittadini per inquadrare al meglio questo progetto ed evitare che con la scusa dell’emergenza rifiuti si favoriscono impianti inquinanti nel Trapanese o nella Sicilia tutta. La richiesta di incontro è stata protocollata questa mattina.
Per firmare la petizione vi basta seguire il seguente link: https://www.change.org/p/no-all-inceneritore-gassificatore-a-calatafimi-segesta
calatafimisegestanews
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