Mazara del Vallo occupa il 268esimo posto fra i 390 Comuni siciliani per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti nel 2018. Lo si evince dalla classifica, aggiornata con i dati fino all’ottobre scorso, redatta dall’Ufficio speciale per il monitoraggio e l’attuazione delle disposizioni della Regione in materia e pubblicata sul relativo sito internet. La classifica è guidata dal Comune di Rometta, in provincia di Messina, la cui media nella raccolta della differenziata ha superato l’80%. Per registrare il primo Comune della Provincia di Trapani bisogna scorrere la tabella (vedi link)
fino al 26esimo posto occupato da Pantelleria che ha raggiunto il 71,7%. Dopo Pantelleria, bisogna arrivare al 67esimo posto, vi è il Comune di Calatafimi con il 66,5% di differenziata. Tra i primi cento Comuni in Sicilia fra quelli trapanesi ci sono Custonaci (72esimo), Poggioreale (74esimo), Salaparuta (75esimo) e Gibellina (94esimo). Petrosino ha raggiunto il 119esimo posto con il 56,6%. Marsala ha raggiunto il 124esimo posto con la media di differenziata del 55,3%. Salemi occupa il 137esimo posto con il 53,4%. Partanna il 152esimo posto con il 50,1%, Santa Ninfa il 229esimo posto con il 36,4%, Campobello di Mazara il 259esimo posto con il 32,6%. Trapani si è piazzata al 346esimo posto; la peggiore delle città trapanesi è risultata però Castelvetrano, al 367esimo posto con il 9,8%.
Dicevamo di Mazara del Vallo. Il Comune infatti, nonostante gli incrementi record annunciati negli ultimi mesi dall’Amministrazione Cristaldi, è arrivato ad una media del 30,1%, che vale il 268esimo posto in tutta la Regione. Secondo la tabella (vedi foto di copertina) redatta dal suddetto Ufficio regionale la raccolta rifiuti a Mazara del Vallo a gennaio del 2018 ha fatto registrare soltanto il 13,8%. La percentuale è cresciuta pian piano (tranne che Marzo ridiscesa al 12,6%) fino a giugno con il 25,4% quando l’Amministrazione Cristaldi ha deciso di avviare finalmente il servizio di raccolta differenziata con il progetto “Mazara si Differenzia”. Dal luglio in poi la percentuale è salita fino al 39,5%, ad agosto il 39,8%, a settembre il 47,5%, ad ottobre il 62,02%.
Bisogna sottolineare però che la raccolta differenziata a Mazara del Vallo non è partita contemporaneamente in tutto il territorio, bensì, per scelta dell’Amministrazione, è partita in diverse fasi dopo aver suddiviso il territorio in 6 zone; soltanto ad ottobre il progetto di raccolta differenziata è stato avviato in tutto il territorio comunale.
La notizia del 268esimo posto regionale per la differenziata probabilmente non è stata digerita dall’Amministrazione Cristaldi che in questi mesi ha propagandato il raggiungimento di un’alta percentuale fino all’80%! Così la stessa Amministrazione ha voluto, attraverso una nota, sottolineare:
“La raccolta differenziata a Mazara ha raggiunto ottime percentuali, con picchi anche dell’80%, e una drastica riduzione dei conferimenti in discarica. Siamo molto soddisfatti di quanto fatto nell’ultimo semestre del 2018 e siamo certi che le percentuali raggiunte tenderanno ulteriormente a salire”. Lo ha detto il sindaco di Mazara del Vallo, on Nicola Cristaldi, esprimendo soddisfazione per i dati confortanti che giungono dalla raccolta differenziata. “Rimangono purtroppo – ha aggiunto il Sindaco – sparute minoranze che non hanno capito l’importanza di effettuare la Raccolta Differenziata e che si ostinano ad abbandonare per strada rifiuti di ogni genere. Nonostante l’intensificazione dei controlli e l’aver elevato parecchi verbali ai trasgressori ancora qualcuno permane nell’idea di non doversi adeguare a quanto già fatto dalla stragrande maggioranza della popolazione. Continueremo – ha concluso il Primo Cittadino – a vigilare attentamente il territorio comunale, confidando nella collaborazione di quei cittadini che amano la propria Città”.
La Città di Mazara del Vallo nel corso del 2018 ha raggiunto la percentuale media annua di raccolta differenziata pari al 35,55%. Media che nasce dalle percentuali del primo semestre del 2018, quando la differenziata veniva effettuata con gli ecopunti e con il porta a porta solo per le attività non domestiche di bar, ristoranti, hotel, pizzerie, strutture balneari e turistiche e il secondo semestre 2018 con l’attivazione graduale del servizio porta a porta in tutto il territorio comunale. “Le percentuali pubblicate sui quotidiani – ha specificato il responsabile dell’Ufficio ARO, Vito Di Giovanni – si riferiscono alla media annuale per singola Città. Mazara, che ora si attesta ad oltre il 70%, con picchi dell’80%, è proiettata tra le prime città siciliane, con numero di abitanti superiore ai 50 mila”. Queste le percentuali trimestrali del 2018: Gennaio – Marzo 18,76%; Aprile – Giugno 19,69%; Luglio – Settembre 42,03%; Ottobre – Dicembre: 67,32.
Però alcuni interrogativi bisogna sollevarli. Innanzitutto ci chiediamo perché la decisione, da parte dell’Amministrazione Cristaldi, di avviare un serio progetto di raccolta differenziata in Città con il metodo del “porta a porta” sia stata presa soltanto negli ultimi mesi.
Permangono infatti alcuni interrogativi, che forse non troveranno mai risposta. Dopo più di 7 anni, un periodo di vera e propria crisi nella raccolta dei rifiuti che Mazara e buona parte dei Comuni dell’Ato/Tp2 hanno vissuto a causa dei problemi della ex Belice Ambiente e delle difficoltà di conferire nelle discariche di riferimento, si è tornati a parlare di differenziata.
Nel frattempo diversi cittadini riunitisi in un comitato spontaneo “Emergenza rifiuti” avevano chiesto più volte che l’Amministrazione comunale potesse puntare sulla raccolta differenziata “spinta”, “porta a porta”, che ha dato ottimi risultati in tantissimi altri comuni anche limitrofi. Lo stesso Comitato aveva chiesto più volte di volere incontrare il Sindaco, l’Assessore competente al ramo e il dirigente senza mai avere risposta.
Dubbi e perplessità sono leciti. Innanzitutto ci chiediamo perchè un paio di anni fa si è fatta la scelta di una raccolta differenziata sperimentale (e non quella “porta a porta” che in tanti altri Comuni viciniori era stata già avviata con buoni risultati)? Perché si è perso questo tempo prezioso?
Eppure bisogna ricordare che a Mazara la raccolta “porta a porta” era stata iniziata in un alcuni quartieri nel 2009 dalla Belice Ambiente e aveva raggiunto buone percentuali. Nello stesso anno alcuni comuni dell’ambito ATO TP2 erano stati premiati da Legambiente tra i comuni “Ricicloni”: Gibellina, Poggioreale, Santa Ninfa e Salaparuta, con percentuali di raccolta differenzia superiori al 60%. Gli stessi comuni non hanno mai interrotto tale modalità di raccolta.
Il primo tentativo dell’Amministrazione Cristaldi di avviare una raccolta differenziata per le utente domestiche è stato fatto soltanto a fine del 2016. Il primo cittadino mazarese aveva infatti annunciato la distribuzione i sacchetti colorati per iniziare la raccolta differenziata delle utenze domestiche. Inoltre, attraverso un volantino che circolava in Città, vi era scritto che tali sacchetti avrebbero avuto il costo di 6 centesimi (cadauno) poi addebitato in bolletta. Ci chiediamo: dove sono finiti questi sacchetti? Quanti soldi sono stati spesi, e sprecati, in questo iniziale progetto di raccolta differenziata sperimentale? Per non parlare delle diverse ordinanze contingibili ed urgenti secondo ex art. 191…
Vogliamo parlare dei numerosi stalli (definiti “isole ecologiche” delimitate da strisce orizzontali gialle e verdi), 36 in tutto il territorio comunale, che erano stati allestiti per accogliere dei contenitori di diverso colore (in molti casi mai collocati) ove i cittadini tutti giorni (tranne che dalle 8:00 del sabato mattina alle 20:00 della domenica) potevano conferire i tanto attesi sacchetti (di colore bianco per l’organico, azzurro per carta e cartone, giallo per la plastica, verde per il vetro)? (vedi in foto n.2 uno stallo allestito a pochi metri dal secondo ponte sul fiume Mazaro).
La sperimentazione era stata prevista per un’ampia zona centrale della Città ma si poteva effettuare la raccolta differenziata nel resto del territorio cittadino grazie al recupero di circa 70 campane (di proprietà di Belice Ambiente e ubicate nell’autoparco comunale) che munite di appositi adesivi sarebbero state collocate al fianco dei cassonetti per la raccolta indifferenziata.
Era il periodo quello, lo ricorderanno quei pochi cittadini che risultano avere memoria di quanto accaduto in Città in questi ultimi 10 anni, dei guardiani posti accanto ai bidoni carrellati per la raccolta differenziata nelle utenze non domestiche (bar, ristoranti, pizzerie, hotel, stabilimenti balneari, pub), vedi specifica ordinanza sindacale n. 70/2016. Inoltre risultava sempre attivo il Centro Comunale di Raccolta presso la via Marsala dove è possibile conferire rifiuti differenziati dalle 08,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 21,00.
Ci chiediamo ancora: quanto soldi sono stati spesi in questi progetti sperimentali avviati dall’Amministrazione comunale in questi anni? Ci sono sembrate, a dir la verità, iniziative, poco convinte e convincenti, di dare concreta attuazione ad una raccolta differenziata in città; nel frattempo ad ogni emergenza-igienico sanitaria si inveiva contro la Regione Siciliana sulla impossibilità di potere conferire ancor più indifferenziata nelle discariche regionali: sarebbe bastato alzare la differenziata in Città per svincolarsi dall’eccessiva dipendenza dalle discariche.
Perché perso tutto questo tempo? Perché non dato ascolto ai comitati spontanei di cittadini che, anche attraverso al raccolta di firme, chiedevano di avviare la raccolta differenziata “porta a porta”. A cosa sono valsi consigli comunali aperti sulla questione?
Cosa ha convinto l’Amministrazione Cristaldi a un anno della fine del suo mandato ad avviare finalmente il progetto “Mazara Si Differenzia”? Forse il rischio di vedersi recapitata qualche attività ispettiva o una multa salata per non aver adempiuto ad obblighi stabiliti dalle direttive europee in ambito di raccolta rifiuti? Il monito del governatore Nello Musumeci che all’indomani della sua elezione a Presidente della Regione ha chiaramente sottolineato l’obbligo dei Comuni di raggiungere una soglia della differenziata, il 65%, in linea con le direttive UE?
Sono domande che molti cittadini si sono lecitamente posti nella speranza che al contempo questo nuovo progetto amministrativo di raccolta differenziata abbia successo. Certo serve in primis la collaborazione dei cittadini, con la speranza che un aumento della percentuale della raccolta differenziata si tramuti in un abbassamento, reale, delle bollette degli utenti. Staremo a vedere dopo le elezioni Amministrative…
Francesco Mezzapelle
calatafimisegestanews
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