Il nuovo governo Conte è nato. Dopo una settimana il presidente del Consiglio ha sciolto la riserva davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e ha annunciato i nomi dei nuovi ministri del governo Pd-M5s al Quirinale, dove giureranno domani alle 10. Si chiude così la crisi di governo aperta di fatto da Matteo Salvini l’8 agosto e andata in scena ufficialmente in Senato con l’attacco al leader leghista e l’annuncio di dimissioni il 20 da parte di Conte, allora premier del governo giallo verde M5S-Lega. L’ultima via libera è arrivato ieri dalla piattaforma Rousseau con il voto online degli iscritti ai Cinque Stelle. Sette le donne su 21 ministri. Un dicastero, importante, la Sanità va con Roberto Speranza a Liberi e uguali (Leu), che entra ufficialmente nella nuova maggioranza. Nove ministri vanno ai Cinque Stelle, 9 al Pd, due i tecnici.
All’Economia va Roberto Gualtieri del Partito democratico. Nato nel 1966, professore di Storia contemporanea, è eurodeputato dal 2009. Attualmente è presidente della commissione per i problemi economici e monetari del parlamento europeo.
Al ministero dell’Interno arriva Luciana Lamorgese, prefetto di Milano fino all’anno scorso e prima ancora capo di gabinetto del Viminale. Tecnica, è la donna che occupa uil posto più alto nel nuovo governo.
Luigi Di Maio lascia invece ministero dello Sviluppo Economico per arrivare alla Farnesina: è il nuovo ministro degli Esteri, prendendo il posto del diplomatico Enzo Moavero Milanesi. Il capo politico del Movimento 5 Stelle non sarà più vicepremier: nel nuovo esecutivo non c’è nessun vicepresidente del Consiglio.
Lorenzo Guerini è il nuovo ministro della Difesa. Deputato del Partito democratico dal 2013 ed ex vicesegretario del Pd di Matteo Renzi segretario, è considerato vicino alle posizioni dell’ex premier. Alla Cultura invece va Dario Franceschini del Partito democratico, che ritorna al governo dopo l’ultima esperienza con Gentiloni. È già stato ministro della Cultura, anche nel governo Renzi.
Alfonso Bonafede del Movimento 5 Stelle rimane alla Giustizia: è l’unico “big” tra i ministri del precedente governo a rimanere al suo posto.
Ecco chi sono gli altri ministri: Paola De Micheli (Pd) a Infrastrutture e Trasporti; Stefano Patuanelli (M5S) allo Sviluppo economico; Fabiana Dadone (M5S) alla Pubblica amministrazione; Sergio Costa (tecnico, di area M5S) all’Ambiente; Nunzia Catalfo (M5S) al Lavoro; Lorenzo Fioramonti (M5S) all’Istruzione; Federico D’Incà (M5S) ai Rapporti con il Parlamento; Paola Pisano (M5S)all’Innovazione tecnologica; Francesco Boccia (Pd) agli Affari regionali; Giuseppe Provenzano (Pd) al Sud; Enzo Amendola (Pd) agli Affari europei; Vincenzo Spadafora (M5S) alle Politiche giovanili e Sport; Elena Bonetti (Pd)alla Famiglia e alle Pari Opportunità; Teresa Bellanova (Pd) alle Politiche agricole
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio è Riccardo Fraccaro (M5S).
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