I ricercatori sono riusciti a sintetizzare un anticorpo tri-specifico capace di attaccare il virus con una potenza maggiore rispetto agli anticorpi finora scoperti in natura
Gli scienziati dell’Istituto nazionale di Sanità degli Stati Uniti e l’azienda farmaceutica Sanofi hanno progettato un anticorpo che attacca il 99 per cento dei ceppi Hiv e che può prevenire l’infezione nei primati. L’anticorpo, creato in laboratorio, è stato studiato in modo da attaccare tre parti critiche del virus, rendendo più difficile la resistenza dell’Hiv.
L’International Aids Society, un’associazione indipendente a livello mondiale composta da oltre 13mila professionisti di 188 paesi che si occupano di Hiv, ha detto che è stata una “scoperta emozionante”. Le sperimentazioni sull’essere umano inizieranno nel 2018 e serviranno a comprendere se l’anticorpo è in grado di prevenire o curare l’infezione.
L’Hiv è un virus altamente mutevole in grado di cambiare continuamente aspetto e questo rende ancora più ardua la battaglia del corpo umano per sconfiggerlo. Questa varietà di Hiv in un singolo paziente sono comparabili a quelli registrati nel mondo durante un’intera stagione influenzale.
In questo modo il sistema immunitario si trova in lotta contro un insormontabile numero di ceppi dell’Hiv. Tuttavia, dopo alcuni anni da quando si è contratto il virus, un certo numero di pazienti riesce a sviluppare armi potenti chiamate “anticorpi generalmente neutralizzanti” che attaccano alcune parti fondamentali per l’Hiv e che riescono a uccidere diversi ceppi del virus.
I ricercatori hanno individuato questi anticorpi e hanno cercato di utilizzarli per curare la malattia o per prevenire l’infezione. Lo studio, pubblicato sulla rivista Science, combina tre di questi anticorpi in un unico “anticorpo tri-specifico” ancora più potente.
“Questi anticorpi sono più potenti e hanno una larghezza maggiore di qualsiasi singolo anticorpo presente in natura scoperto fino a oggi”, hanno dichiarato alla Bbc il dottor Gary Nabel, direttore scientifico della Sanofi, e uno degli autori del rapporto.
“I migiliori anticorpi presenti in natura sono in grado di attaccare il 90 per cento del virus. Con questo nuovo anticorpo tri-specifico sintetizzato dai ricercatori, stiamo ottenendo una copertura del 99 per cento”, ha spiegato il dottor Nabel.
Gli esperimenti condotti su 24 scimmie hanno mostrato che nessuno degli animali che ha ricevuto l’anticorpo tri-specifico ha poi sviluppato l’infezione quando gli è stato iniettato il virus dell’Hiv. Il lavoro è stato portato avanti anche dagli scienziati della Harvard Medical School, del Scripps Research Institute e del Massachusetts Institute of Technology.
“Questi anticorpi super-ingegnerizzati sembrano andare oltre le potenzialità della natura e potrebbero avere più applicazioni di quante ne avevamo ipotizzate fino a oggi”, ha dichiarato Linda-Gail Bekker, presidente della International Aids Society.
“Sono ancora i primi giorni, e come scienziata non vedo l’ora di assistere alle prime sperimentazioni nel 2018”, ha detto. “Come medico che opera in Africa”, ha concluso la presidente, “sento l’urgenza di confermare queste scoperte negli esseri umani quanto prima”.
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