In attesa dei risultati finali che si avranno solo martedì 7 marzo, dalle urne escono proiezioni che non lasciano sperare in una maggioranza semplice da concordare. Per formare un governo servirebbero quindi delle larghe intese che oggi sembrano poco plausibili.
Toccherà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella instaurare il dialogo tra forze politiche, missione impervia che richiederà tempo e abilità.
Giovedì 8 e venerdì 9 marzo i neo-deputati e i neo-senatori potranno avviare la trafila burocratica per registrarsi in parlamento, iter necessario per arrivare alla prima tappa fondamentale, fissata per venerdì 23 marzo, quando Camera e Senato dovranno nominare i rispettivi presidenti, condizione che può essere soddisfatta solo se esiste una maggioranza.
La prassi prevede, per il Senato, che alla quinta votazione si procederà scegliendo tra i due senatori che, nelle precedenti tornate, hanno ottenuto il maggior numero di voti. Alla Camera la situazione è più delicata, perché si va a oltranza.
Ed è proprio in questo scenario che i partiti potrebbero tessere trame d’intesa, utili in seconda battuta per formare il governo.
Fino a quel momento l’esecutivo attuale resterà in carica, il premier sarà quindi Paolo Gentiloni con la consueta formazione di ministri. Una volta eletti i presidenti dei rami del parlamento e, quando i gruppi parlamentari avranno preso forma, il premier Gentiloni si recherà al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni.
calatafimisegestanews
Ultimi post di calatafimisegestanews (vedi tutti)
- Le misure del nuovo Decreto Fisco - 16 Ottobre 2021
- Pnrr, Musumeci ai sindacati: «Un fondo di progettazione per Comuni ed ex Province» - 16 Ottobre 2021
- Arriva il bonus assunzione under 36: a chi spetta e come fare richiesta - 12 Ottobre 2021