Circa 400 milioni di cittadini europei sono chiamati oggi a votare per rinnovare il Parlamento Europeo per altri cinque anni: saranno 751 i membri del nuovo Parlamento, almeno finché la Brexit non decreterà definitivamente l’uscita dei 73 rappresentanti del Regno Unito. Votare non significa solo esercitare la libertà di dare un orientamento a questa comunità di Paesi nel percorso da intraprendere verso il futuro ma anche nel presente; infatti molte scelte e decisioni dell’UE hanno dirette conseguenze su molti aspetti socio-economici della nostra società e in diversi settori produttivi. Certamente c’è ancora tanto da fare, ma ciascuno può fare la sua parte recandosi a votare.
Oggi pertanto gli italiani tornano alle urne. Per rinnovare sindaci e consigli comunali di oltre 3.800 comuni e il consiglio regionale del Piemonte ma soprattutto -come dicevamo- per scegliere i 76 deputati nazionali del nuovo Parlamento europeo: 73 più i 3 che entreranno in carica a Brexit consumata. Ad avere diritto di voto sono 51.073.042 tra uomini (24.744.762) e donne (26.328.280): di essi 49.413.168 risiedono in Italia e in Paesi extraeuropei, 1.659.874 in Paesi Ue. Complessivamente le sezioni sono 62.047.
I seggi, come di consueto, resteranno aperti dalle 7 alle 23 (le votazioni sono iniziate giovedì in Gran Bretagna e l’Olanda, seguite ieri da altri Paesi ma lo scrutinio parte in tutti alle 23). L”Italia viene divisa in cinque grandi circoscrizioni elettorali: nord-occidentale (I), nord-orientale (II), centrale (III), meridionale (IV) e insulare (V).
Una volta eletti al Parlamento Europeo i propri rappresentanti il partito nazionale chiede di aderire a un gruppo sovra-nazionale come il Partito Popolare europeo, il Partito Socialista europeo, i liberali dell’Alde, l’Europa delle Nazioni e Libertà, la sinistra di Gue/Ngl, i Riformisti dell’Ecr, i Verdi e l’Efdd. I candidati di ciascuna lista variano da una circoscrizione all’altra, fatta eccezione per alcuni leader schierati da più parti.
Come si vota? Al momento di entrare in cabina gli elettori riceveranno una scheda, di colore diverso a seconda della circoscrizione: grigio per l’Italia nord-occidentale (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia), marrone per l’Italia nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna), fucsia per l’Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), arancione per l’Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) e rosa per l’Italia insulare (Sicilia e Sardegna) che eleggerà 8 rappresentati al Parlamento Europeo. (in foto di copertina la lista dei candidati della circoscrizione V-Sicilia/Sardegna).
Si vota, come in tutti i Paesi, con un sistema di tipo proporzionale: la soglia di sbarramento, sotto la quale si resta fuori, è del 4%. Non ci sono coalizioni, ciascuna lista corre per sè. Il voto si esprime tracciando sulla scheda, con la matita copiativa avuta dagli scrutatori, il segno X sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta o nel rettangolo che lo contiene. Si possono votare fino a tre candidati compresi nella lista votata ma nel caso di piu’ preferenze esse devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda e della terza.
Una sola preferenza può essere espressa per i candidati compresi nelle liste di minoranze linguistiche. secondo la più recente giurisprudenza, l’elettore che si rende conto di aver sbagliato nel votare può chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda per esprimere nuovamente il proprio voto. Il presidente gli consegnerà una nuova scheda e inserirà quella sostituita tra le “schede deteriorate”.
Gli italiani all’estero. Gli italiani residenti all’estero in Paesi Ue possono votare per candidati compresi nelle liste presentate da partiti e movimenti politici nel Paese di residenza per i membri al Parlamento europeo di quel Paese, presentando una domanda ad hoc, oppure possono votare per candidati compresi nelle liste presentate in Italia dai partiti e movimenti politici per i membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia. Si tratta di elettori iscritti d’ufficio nelle liste elettorali e che eserciteranno il diritto di voto negli appositi seggi costituiti dalle rappresentanze diplomatiche e consolari del Paese Ue di residenza.
Possono votare presso le sezioni elettorali istituite negli altri Paesi membri dell’Unione europea anche gli elettori che si trovino temporaneamente all’estero per motivi di lavoro o di studio, nonché gli elettori familiari con essi conviventi che abbiano presentato domanda entro il 7 marzo scorso. Gli italiani residenti all’estero in Paesi non appartenenti all’Unione europea devono invece necessariamente venire in Italia a votare, presso il comune di iscrizione nelle liste elettorali.
Per le elezioni europee non è previsto infatti il voto per corrispondenza all’estero. I cittadini di altro Paese dell’Unione europea residenti in Italia, che intendano votare esclusivamente per i membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, possono esercitare il diritto di voto in Italia (ma per farlo devono aver presentato apposita domanda al comune di residenza entro il 25 febbraio scorso).
Documenti di identità. Per esercitare il diritto di voto bisogna esibire una carta d’identità o altro documento d’identificazione munito di fotografia, rilasciato dalla pubblica amministrazione; una tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, purché munita di foto e convalidata da un Comando militare; una tessera di riconoscimento rilasciata da un Ordine professionale, purché munita di foto. Vale anche l’eventuale ricevuta della richiesta della Carta di identità elettronica (che contiene fotografia, dati anagrafici del richiedente e numero della Cie cui si riferisce).
La tessera elettorale. La tessera elettorale si rinnova presso l’ufficio elettorale del comune di residenza. L’ufficio elettorale resterà comunque aperto dalle 9 alle 18 venerdi’ 24 e sabato 25 e per tutta la durata delle operazioni di voto, dalle 7 alle 23 di domenica.
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