Le date: domanda dal 25 agosto
La data è stata annunciata dall’Inps ed è il 25 agosto. Da quel giorno, lavoratori autonomi e partite Iva potranno presentare la domanda per non versare i contributi. La legge di Bilancio 2021 ha previsto l’esonero parziale dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti iscritti alle gestioni Inps e alle casse previdenziali professionali autonome. E con la pubblicazione sul sito del ministero del Lavoro del decreto interministeriale, la norma che è ufficialmente entrata in vigore. Ecco chi ne ha diritto, quanto può non versare e quali limiti ci sono per poterne usufruire. Con un avvertimento: la deadline è il 30 settembre.
I requisiti necessari
Per accedere alla misura occorre aver avuto un reddito fino a 50 mila euro nell’anno di imposizione 2019 e bisogna poter dimostrare di aver subito un calo del fatturato annuo nel 2020 di almeno il 33 per cento. Chi ha avviato l’attività nel 2020 ne beneficia a prescindere. Sono escluse le persone che hanno avviato l’attività dal 1° gennaio 2021 compreso. L’esonero interessa anche chi non è al momento in regola con i contributi dato che la regolarità contributiva sarà verificata d’ufficio dagli enti preposti dal 1° novembre 2021. C’è tempo quindi per effettuare i versamenti dovuti entro il 31 ottobre 2021.
Quanto vale l’esonero
Partite Iva e autonomi possono avere un esonero fino a 3 mila euro, compatibilmente con le risorse a disposizione dell’Inps. Il decreto del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze (17 maggio 2021, numero repertorio 82/2021, all’articolo 1, comma 1), specifica che l’esonero parziale spetta nel limite massimo individuale di 3.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile per ciascun lavoratore autonomo o professionista. Mentre l’Inps precisa che l’esonero è riconosciuto nei limiti di spesa individuati nell’importo di 1.500 milioni di euro (un miliardo e mezzo). «In caso di superamento del limite di spesa, l’Istituto provvede, ai sensi del comma 9 del predetto articolo 2, a ridurre l’agevolazione individuale in misura proporzionale alla platea dei beneficiari». Quindi se ci saranno tantissime richieste la somma esonerata potrebbe diminuire.
La scadenza del 31 dicembre 2021
L’esonero riguarda i contributi fissi in scadenza entro il 31 dicembre 2021 e non comprende i i premi e la contribuzione dovuti all’Inail. Dopo il 30 settembre, l’Inps comunicherà l’importo complessivamente spettante a ogni richiedente «in considerazione delle domande ricevute entro la data del 30 settembre 2021». Nel caso in cui l’ammontare della contribuzione dovuta per l’anno 2021 con termini di versamento già scaduti al momento della comunicazione dell’importo rideterminato dovesse eccedere l’importo dell’esonero, il contribuente dovrà procedere al pagamento della differenza contributiva entro il termine di 30 giorni dalla comunicazione stessa. In tal caso, non saranno dovuti sanzioni civili e interessi.
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