Dati Istat, emigrazioni in aumento rispetto al 2016. E’ come se ogni anno una cittadina si svuotasse. L’Unione degli Studenti Sicilia: “Lavoro precario che sottomette quei pochi giovani che decidono di restare. Qui c’è un tasso di disoccupazione fra i più alti d’Europa”
Migliaia di siciliani in fuga dalla Sicilia per trasferirsi al Nord o all’estero. Sono tantissimi i giovani ragazzi isolani che nel 2017 hanno scelto di studiare fuori dalla Sicilia. In tutto ben 51.441 che hanno preferito continuare gli studi in atenei del Nord e tra questi, i più gettonati, Pisa, Bologna e Torino. Giovani che partono in cerca di lavoro e meritocrazia: ogni anno è come se una cittadina si svuotasse.
Numeri commentati dall’Unione degli Studenti Sicilia: “Siamo stati colpiti dal dato sull’emigrazione che affligge la nostra regione: secondo dati Istat nel 2016 sono scappate da questa regione quasi diecimila persone, e in questo 2017 si stima che le emigrazioni siano in aumento rispetto all’anno precedente. Questi dati non fanno che confermare le nostre denunce verso una Sicilia malgovernata, che non ha saputo investire nel futuro dei suoi giovani. Da tempo chiediamo un serio piano di investimenti nel mondo del lavoro, che oggi si manifesta come lavoro precario che sottomette quei pochi giovani che decidono di restare nella loro terra. Del resto non è neanche una novità che nella nostra regione il 48% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, con un tasso di disoccupazione fra i più alti d’Europa: quasi il 40%”.
“Chiediamo che si investa sui bisogni della popolazione – si legge in una nota – che si interrompano gli investimenti verso piani dannosi e inutili verso i siciliani, come il Muos; e chiediamo che finalmente si inizi a lavorare su una legge regionale per il diritto allo studio. Non stupisce scoprire che siamo l’unica regione che non ne possiede una, eppure la prima regione per abbandono scolastico. Proprio perché i governi della nostra regione non hanno mai inserito tra le loro priorità l’aiuto alle famiglie che non possono mandare i loro figli a scuola per consentir loro un’istruzione dignitosa. La nostra campagna I Diritti Non Si Isolano vuole sensibilizzare proprio su questo tema, per trovare i colpevoli dei tragici dati della nostra regione e finalmente per iniziare a investire sul benessere e sui servizi degli indigenti della nostra regione. E’ ora che si inizi a mobilitarsi per il futuro dei giovani di questa regione”.
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