Dopo le polemiche sul piano regionale giovani, arriva il rischio flop anche per il piano nazionale garanzia giovani legato alla strategia europea Youth Guarantee.
Sono otto le regioni italiane che mostrano grandi difficoltà, sei di queste non si sono dotate di un piano di azione e che rischiano di restare fuori dalla “garanzia giovani” mentre altre due non hanno neanche un portale dedicato all’azione giovani. Fra queste, neanche a dirlo, c’è la Sicilia. denunciare difficoltà è il primo monitoraggio curato dal gruppo di ricerca di Adapt.
Secondo il centro studio fondato da Marco Biagi, delle 20 tra le Regioni e le Province Autonome che hanno aderito al programma e hanno sottoscritto la convenzione ( o almeno lo schema di convenzione) Basilicata, Marche, Molise, Sardegna, Umbria e Valle d’ Aosta non hanno un piano d’azione; Abruzzo e Sicilia sono sprovviste perfino di un portale di iscrizione all’iniziativa.
Dallo studio del caso – dicono dall’Adapt secondo quanto riporta ItaliaOggi in edicola – sono affiorate alcune contraddizioni ad iniziare dalla grande difficoltà nel reperire le fonti ufficiali a causa dei siti internet regionali che spesso non hanno tutte le informazioni necessarie, ma riportano solo brevi notizie o dichiarazioni senza l’ aggiunta di una documentazione completa.
Ma le difficoltà non sarebbero solo di natura regionale. Non permette di fare chiarezza sulla partenza dell’ iniziativa nemmeno il portale nazionale www.generazionegiovani.gov.it.
Nonostante questa grande incertezza gestionale e la confusione organizzativa sono ben 100 mila, ad oggi, i giovani che hanno aderito all’iniziativa. Per loro non c’è, inoltre, certezza dei tempi. Il piano europeo assegna 4 mesi per il completamento del percorso ma un vezzo italico fa sì che la decorrenza di questi quattro mesi sia ballerina.
Per la Comunità europea tutto deve avvenire entro 120 giorni dall’apertura delle iscrizioni sul portale. in Italia i 4 mesi decorrono dal colloquio presso i centri per l’impiego, colloquio al quale sono stati chiamati, fino ad ora, solo il 15% degli iscritti in Italia, meno dell’1% in Sicilia.
La Sicilia, poi, ha tempi ancora diversi. I 4 mesi decorrono, infatti, dalla presa in carico da parte degli uffici del lavoro. Quindi neanche il colloquio fa fede ma un documento di “accettazione” del giovane la cui data resta una notizia interna all’amministrazione, non nota all’interessato. peraltro gli uffici del lavoro siciliani sono già ingolfati e dubitano di riuscire ad espletare le pratiche per il piano giovani siciliano, quindi non è prevedibile quando faranno le prese in carico dei ragazzi di Youth Guarantee.
Per superare questa impasse la Lombardia chiede una modifica assegnando alle scuole tutta la fase fino alla presa in carico. ma difficilmente le scuole italiane sono attrezzate per un simile impegno ed essendo il piano regionale indirizzato ai giovani Neet ovvero che non lavorano ma neanche studiano, raggiungere i ragazzi non è semplice.
Insomma si rischia l’ennesimo flop sempre a spese dei giovani italiani.
calatafimisegestanews
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