L’Onu chiede l’immediato cassate il fuoco. Stamani famiglia con 7 bambini sterminata da un raid a Rafah. Si continua a trovare cadaveri sotto le macerie. Oggi missione di Kerry e Ban al Cairo.
Supera quota 500 il numero delle vittime palestinesi nella Striscia dopo il massacro di Sajaya: ai 120 i morti palestinesi, ha fatto seguito il ritrovamento di 16 corpi di persone uccise in un raid a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. La cifra, fornita dai servizi di sicurezza locali, poco si discosta da quella ufficali palestinesi che fissano a 72 il numero di palestinesi morti domenica a Sajaya nella Striscia nei bombardamenti israeliani. Secondo questo computo, il numero totale dei morti a Gaza sale a 508 con 3.150 feriti dall’inizio delle operazioni.
Risuonano le sirene d’allarme a Tel Aviv. Nella città si sono udite quattro forti esplosioni, probabilmente dovute all’intercettamento dei razzi sparati da Gaza da parte del sistema di difesa aerea israeliano Iron Dome che ha intercettato due razzi lanciati da Gaza sopra l’area metropolitana. Per il portavoce militare, c’e’ stato una vera e propria salva di razzi scagliata verso la parte sud e centro di Israele. L’allarme e’ risuonato anche ad Ashdod e Ashkelon, nel sud, e a Beit Shemesh le colline ad ovest di Gerusalemme, nel centro.
E ad orrore si somma orrore: almeno nove palestinesi, tra i quali sette bambini, sono rimasti uccisi in un raid aereo israeliano a Rafah,nel sud della striscia di Gaza. Le vittime appartenevano tutte alla stessa famiglia, che risiedeva nella casa colpita dall’attacco.
Gli israeliani morti sono 13. Israele ha smentito il rapimento di un soldato da parte di Hamas.
L’esercito israeliano ha sventato l’infiltrazione di due commando di Hamas attraverso un tunnel nel sud di Israele. Lo ha detto il portavoce militare,secondo cui l’esercito ha ucciso 10 “terroristi”. Il tentativo di infiltrazione e’ avvenuto – ha spiegato il portavoce – attraverso un tunnel nel nord di Gaza in direzione di Israele. L’aviazione – secondo le prime informazioni – ha colpito il primo commando, mentre il secondo ha lanciato un missile anti tank verso un veicolo militare. L’esercito ha aperto il fuoco e ucciso circa miliziani. Sono ancora in corso perlustrazioni in tutta la zona: l’esercito ha dato disposizioni ai residenti dei kibbutz di Nir Am e Erez di restare nelle loro case.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha espresso la sua “grave preoccupazione davanti al numero crescente delle vittime” del conflitto a Gaza, reiterando il suo appello per una “fine immediata delle ostilità“. In una dichiarazione letta dal presidente del Consiglio, l’ambasciatore ruandese Eugène-Richard Gasana, 15 paesi membri chiedono un “ritorno all’accordo di cessate il fuoco del novembre 2012” tra Israele e Hamas. Il Consiglio di sicurezza chiede inoltre “il rispetto del diritto internazionale umanitario, compresa la protezione dei civili” e sottolinea “la necessità di migliorare la situazione umanitaria” nella Striscia di Gaza.
Ma il ministro della difesa israeliano Moshe’ Yaalon ha detto che ”L’operazione continuera’ finche’ non sara’ riportata la calma” nel sud del paese” e non ha escluso il richiamo di altri riservisti ”se sara’ necessario”. Yaalon ha detto che finora sono stati colpiti piu’ di 2.700 obiettivi nella Striscia.
Fonte: ansa