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Google per la scienza: la mappa del corpo umano per aiutare a prevenire le malattie

By   /  25 Luglio 2014  /  No Comments

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C’è stato un tempo, neppure troppo lontano, nel quale Google era “soltanto” un motore di ricerca. Quel tempo è decisamente passato, anche se distante soltanto pochi anni: oggi Big G è l’azienda dietro il più diffuso sistema operativo per dispositivi mobili al mondo, è un produttore di smartphone, tablet ed altri prodotti hi-tech, è una società che investe centinaia di milioni di dollari in startup di tutto il pianeta, e molto altro.

 

Parlando dei servizi offerti dall’azienda di Mountain View più apprezzati dagli utenti, un posto d’onore nella discussione deve obbligatoriamente andare a Google Maps: negli anni, oltre a coprire le strade del mondo, Big G è andata anche oltre, offrendo una mappatura di Marte, della Luna e del cielo. E adesso Google ha intenzione di procedere con una mappa molto particolare: quella di un corpo umano sano.

Come riportato dal Wall Street Journal, il progetto “Baseline Study” raccoglierà infatti informazioni molecolari e genetiche su 175 persone in forma completamente anonima sotto la direzione di Andrew Conrad, biologo molecolare che si è unito poco più di un anno fa a Google X, la divisione di ricerca dell’azienda statunitense. Lo scopo è, per l’appunto, quello di creare una mappatura completa di un corpo umano sano, nella speranza di fornire alla scienza medica nuove informazioni che possano essere utili a prevenire, più che a curare, diverse malattie.

 

Non si tratta della prima volta che le strade di Google e del settore medico-sanitario si incrocianol’utilizzo dei Google Glass in sala operatoria (anche se finora solo a scopo dimostrativo) è ormai una realtà in varie parti del mondo, e qualche mese fa suscitò un forte interesse lo sviluppo delle lenti a contatto smart firmate Big G, in grado di aiutare a tenere sotto controllo il livello di glucosio nei diabetici.

 

Il Baseline Project punta ad essere un contributo alla scienza e, come precisato da Google, non sarà finalizzato allo sviluppo di nuovi prodotti. Inoltre, i risultati dei test non saranno condivisi con terze parti, in particolare con le compagnie di assicurazione. Ad ogni modo, non c’è dubbio che un set di dati di grande rilevanza (si punta ad allargare la base di partecipanti fino ad alcune migliaia) possa un giorno essere particolarmente utile per lo sviluppo di dispositivi medicali innovativi.

 

Una volta che tutti i dati saranno stati raccolti, delle commissioni guidate dalle scuole di medicina delle università di Duke e Stanford avranno la responsabilità di gestire l’utilizzo delle informazioni, garantendo la privacy dei partecipanti limitando l’accesso solamente a “ricercatori qualificati nel settore della salute”.

 

Le due prestigiose università statunitensi provvederanno anche a reclutare i soggetti per lo studio: saranno alcuni ricercatori di questi atenei, e non dipendenti Google, a raccogliere i campioni necessari, provvedendo anche a rimuovere i dati tipicamente usati per l’identificazione, come i nomi o i numeri di previdenza sociale (l’equivalente USA del codice fiscale).

 

 

 

Fonte: IBT

 

 

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