Passa tra astensioni e proteste il ddl che riscrive anche l’assetto della Commissione che verifica i bilanci
Anche ai partiti che non hanno un bilancio certificato spettano i fondi elettorali per il 2013 e il 2014: questo il risultato dell’approvazione della proposta di legge Boccadutri, passata il 14 ottobre con 148 sì al Senato. Contrari alla legge M5S e Sel che si è astenuta: il ddl ottiene quindi anche l’approvazione della camera alta, dopo il sì di quella bassa dello scorso 9 settembre e diventa legge; tra i motivi di contestazione sul provvedimento, anche la velocità delle tempistiche.
Di fatto, si è trattato di una sanatoria per sbloccare i rimborsi elettorali congelati, e che i partiti non erano riusciti a incassare prima dell’estate: al centro del casus, l’incapacità della commissione che si occupava del controllo dei bilanci a svolgere le verifiche sui bilanci 2013 e 2014 per mancanza di personale. Il disegno di legge di Boccadutri pone più complessivamente al centro infatti le modifiche all’articolo 9 della legge 96/2012, relative alla Commissione di garanzia degli statuti per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici.
Il problema della mancanza di personale viene emendato, incrementando il personale dell‘organismo di controllo, con altri 5 esponenti della Corte dei conti e 2 dipendenti da altre amministrazioni pubbliche che vanno quindi ad assistere i componenti già previsti dalla legge che istituiva l’organismo di revisione. Come prescritto dal testo quindi “le modalità per l’effettuazione della verifica di conformità si applicano con riferimento ai rendiconti dei partiti politici relativi agli esercizi successivi al 2014″.
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