Loading...
You are here:  Home  >  Economia  >  Current Article

Il disastro della produzione industriale che Renzi vuole nascondere

By   /  12 Marzo 2015  /  No Comments

    Print       Email

Il dato sulla produzione industriale italiana è semplicemente tragico: secondo l’Istat c’è stata una diminuzione dello 0,7 per cento su base mensile e del 2,2 per cento su base annua. Stando alle attese i due dati dovevano essere marginalmente positivi, con un dato mensile di 0,2 per cento e di 0,1 per cento su base tendenziale.

Non deve quindi stupire che Renzi abbia reagito male alla brutta sorpresa, non reagendo affatto e anzi ignorando il dato: il presidente del Consiglio ha iniziato a twittare e retwittare chiunque e qualunque cosa relativa alle riforme costituzionali, nella speranza (fondata) di distrarre giornali e opinione pubblica da una notizia oggettivamente pessima: si prega di non disturbare l’arcobaleno renziano, insomma.

Ad averne invece accennato è stato Filippo Sensi, capo dell’ufficio stampa di Matteo Renzi, probabilmente dopo aver visto che nella twittersfera qualcosa si stava muovendo dal lato sbagliato. Sensi, come spesso accade nei dintorni di Palazzo Chigi quando si tratta di faccende economiche, è stato evidentemente mandato allo sbaraglio.

Sensi accenna all’effetto ponte, ovvero alle aziende che restano chiuse per via delle festività. È la spiegazione che dà l’Istat, peraltro.

La spiegazione è abbastanza “divertente” perché fa finta di non vedere la realtà: se le aziende hanno deciso di tenere chiuse le serrande significa che non si aspettavano domanda per i loro prodotti, e quindi avrebbero tenuto aperto (spendendo denaro per manodopera e tutto il resto) per nulla. In altre parole, i consumi, nonostante gli 80 euro e tutti gli altri annunci, restano morti.

Peccato che i dati positivi di dicembre furono salutati con fanfare, nonostante fossero soggetti agli stessi problemi di “raffinazione” che cita Sensi. Infatti il dato di dicembre (superiore alle attese) è stato rivisto al ribasso. Anche il dato di gennaio dovrà essere raffinato: nelle prossime revisioni potrebbe essere rivisto leggermente al rialzo.

L’importante, come al solito, è sapere che cosa si sta guardando. O almeno sapere che cosa bisogna guardare. E in questi casi l’unica cosa che importa è il trend. Che, a voler essere ottimisti, è un coma, come mostra il seguente grafico.

Produzione Industriale Italia (Credits: ISTAT, CC-BY)

Produzione Industriale Italia (Credits: ISTAT, CC-BY)

A dar man forte (o man debole?) all’Istat arriva la Banca d’Italia, che registra l’ennesima flessione di prestiti e mutui al settore privato: il solito cavallo che non beve, si direbbe. Insomma, serve qualcosa di più di mancette e tweet di distrazioni di massa per tirare il Paese fuori dal guado: Renzi è in sella da oltre un anno, ma i risultati non si vedono. E c’è di peggio.

Altre previsioni, meno ufficiali, ma che si basano su metodologie che utilizzano i dati macroeconomici più recenti, mostrano che l’Italia potrebbe avere grosse difficoltà non solo nel primo, ma pure nel secondo semestre. La desolazione è anche peggiore se si nota che il Belpaese fa costantemente peggio dei suoi partner, ed è una tendenza che rischia di peggiorare.

La pessima partenza nel 2015 dell’industria italiana avrà probabilmente conseguenze sulla crescita italiana del primo trimestre, che governo e maggioranza hanno già salutato come trimestre di uscita dalla recessione (con un fantastico +0,1% di crescita sul trimestre precedente).

Peccato si tratti semplicemente di una previsione, i dati reali li conosceremo solo nei prossimi mesi, e secondo l’Istat la forchetta in cui il dato sarà compreso è fra -0,1% e +0,3%. Stando al pessimo dato della produzione industriale, a meno di un miracoloso rimbalzo nel resto del trimestre, c’è il rischio concreto di ritrovarsi dal lato sbagliato della forchetta.

Una crescita ferma, se non addirittura negativa, rischia di mettere il governo di fronte a una realtà per nulla piacevole, peraltro alla vigilia delle elezioni regionali (che si terranno a maggio, qualche giorno dopo il rilascio del rapporto Istat).

La speranza è che Renzi e Padoan riescano a rendersi conto che le critiche rivolte dai gufi, anche su queste pagine, non sono (non sempre, almeno) di malaugurio, e che non possono essere sepolte da una tempesta di tweet su una riforma della Costituzione che vedrà forse la luce fra mesi o anni, e che soprattutto avrà scarsissimo impatto sull’economia.

The following two tabs change content below.

calatafimisegestanews

Calatafimi segesta News è un sito/blog di informazione, costruito attraverso la piattaforma wordpress. Nasce con un semplice scopo, produrre VERA informazione. Oggi il 99% dell’informazione che ci arriva attraverso giornali, tv e a volta pure blog è pilotata e piena di interessi. La maggior parte dei giornalisti odierni è imprigionata in logiche politiche, imprenditoriali, clientelistiche, ma non solo ! Il giornalista odierno tende all’arrivismo e quindi all’esagerazione, trasforma storie banali in scoop attraverso articoli che distolgono il lettore dalla realtà dei fatti, e chi sono le vittime di tutto questo? Le vittima siamo noi Cittadini che, subiamo passivamente, questa mole di informazioni pilotate, cosa che non ci permette di avere un quadro chiaro su quello che sta avvenendo in realtà a livello locale, regionale, nazionale e internazionale.
    Print       Email

About the author

Calatafimi segesta News è un sito/blog di informazione, costruito attraverso la piattaforma wordpress. Nasce con un semplice scopo, produrre VERA informazione. Oggi il 99% dell’informazione che ci arriva attraverso giornali, tv e a volta pure blog è pilotata e piena di interessi. La maggior parte dei giornalisti odierni è imprigionata in logiche politiche, imprenditoriali, clientelistiche, ma non solo ! Il giornalista odierno tende all’arrivismo e quindi all’esagerazione, trasforma storie banali in scoop attraverso articoli che distolgono il lettore dalla realtà dei fatti, e chi sono le vittime di tutto questo? Le vittima siamo noi Cittadini che, subiamo passivamente, questa mole di informazioni pilotate, cosa che non ci permette di avere un quadro chiaro su quello che sta avvenendo in realtà a livello locale, regionale, nazionale e internazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Il Blog Calatafimi Segesta News ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001, non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale.
    L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, nè del contenuto dei siti linkati.

  • La responsabilità dei contenuti pubblicati, compresi i contenuti importati da siti web esterni ricade esclusivamente sui rispettivi autori. La consultazione delle informazioni e l’utilizzo dei servizi offerti da questo blog costituisce accettazione esplicita del Disclaimer.

    Alcuni testi o immagini inseriti in questo blog sono tratti da internet e, pertanto, considerati di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email.
    Saranno immediatamente rimossi.

  • Pubblicità




You might also like...

Calatafimi-Segesta: Si insedia la Giunta Gruppuso

Read More →