Qualche settimana fa vi abbiamo parlato del pianeta Cerere, e del misterioso punto luminoso presente sulla sua superficie comparso in un’immagine acquisita dalla sonda Dawn della NASA. Gli scienziati dell’agenzia spaziale statunitense erano rimasti molto perplessi di fronte a quelle foto: “È qualcosa che riflette più luce solare, ma che cosa sia rimane un mistero”, aveva spiegato a Space.com Marc Rayman, ingegnere capo per la missione.
Questo mistero non solo non è stato risolto, ma si sta addirittura infittendo: Dawn, che entrerà nell’orbita di Cerere tra pochi giorni, ha infatti inviato sulla Terra nuove foto del pianeta nano, che mostrano non soltanto il puntino luminoso già individuato, ma anche un “compagno”, più piccolo ed all’interno dello stesso cratere.
Gli scienziati della NASA stanno analizzando le immagini, catturate ad una distanza di circa 46.000 km, nel tentativo di comprendere la natura di questi punti luminosi: “L’origine potrebbe essere vulcanica, ma dovremo attendere una risoluzione migliore prima di poter fare interpretazioni geologiche di questo tipo”, ha spiegato Chris Russel, primo investigatore per la missione di Dawn.
Non si lancia in ipotesi neanche Andreas Nathues, a capo del tem che si occupa delle fotocamere di Dawn presso il Max Planck Institute di Gottingen (Germania): “Il punto più luminoso continua ad essere troppo piccolo per la risoluzione della nostra telecamera, ma nonostante la sua dimensione è più luminoso di qualsiasi altra cosa su Cerere. È una cosa davvero inattesa, e per noi è ancora un mistero”.
Cerere è il più grande corpo celeste nella cosiddetta fascia principale degli asteroidi, che si trova tra le orbite di Marte e Giove. Con i suoi 950 km di diametro (per dare un raffronto, quello della Luna è di 3.474 km), rappresenta il più grande asteroide e l’unico pianeta nano del Sistema Solare interno. La sua esistenza era stata ipotizzata da Keplero già nel 1596, ma il merito della sua scoperta è da attribuire all’astronomo italiano Giuseppe Piazzi, nel 1801.
Dawn è una sonda spaziale lanciata dalla NASA nel 2007 per osservare da vicino i due più grandi oggetti della fascia principale degli asteroidi: Vesta e, per l’appunto, Cerere. Un fondamentale contributo alla missione è stato dato dall’Agenzia Spaziale Italiana, con uno spettrometro costruito da Galileo Avionica.
La prima parte della missione, che prevedeva lo studio di Vesta, è stata completata negli scorsi anni: la navicella è entrata nell’orbita del protopianeta nell’estata del 2011, ed ha completato il proprio lavoro a fine 2012. Secondo la tabella di marcia stilata dal Jet Propulsion Laboratory (lo stesso centro di ricerca che, tra le altre cose, gestisce la missione di Curiosity su Marte), l’arrivo nell’orbita di Cerere è previsto per il 6 marzo di quest’anno. In questo modo Dawn diventerà la prima sonda ad osservare da vicino un pianeta nano, battendo di qualche mese la New Horizons, che approccerà Plutone nel corso dell’estate.