Sul nome di Rosalba Panvini come assessore ai beni Culturali in Sicilia non ci sarà il via libera di Forza Italia. Fra tutti i nomi circolati fino ad ora gli azzurri direbbero sì soltanto a Patrizia Li Vigni, direttore del Museo di Palazzo Riso e vedova del compianto Sebastiano Tusa ricordato appena ieri in una celebrazione prima religiosa e poi laica che ha visto una partecipazione enorme.
Uno stop, quello di Miccichè, carpito fra le righe degli interventi di ieri ma che era noto nelle intenzioni del commissario azzurro, il primo a sussurrare il suo dissenso all’orecchio di qualche giornalista particolarmente amico. Ma ieri questo dissenso sarebbe stato espresso chiaramente anche se in privato. Miccichè avrebbe ricordato a Musumeci che quell’assessorato era stato assegnato in quota a Forza Italia e in virtù di quell’accordo sulla poltrona dei Beni Culturali si era seduto prima Vittorio Sgarbi e poi proprio Sebastiano Tusa.
Adesso Miccichè non rivendica il posto per un deputato azzurro ma vuole condividere la scelta del tecnico. Per questo il sì di Li Vigni mentre torna a circolare un’altra voce ovvero il nome di Davide Rampello.
Rampello, al momento, è una possibilità remota così come è difficile che Musumeci ceda. L’alternativa è già sul piatto: se il governatore vuole scegliere in autonomia allora che il rimpasto sia più ampio. Insomma Miccichè tornerebbe a chiedere la sostituzione del vice Presidente Armao e un altro assessorato per Forza Italia sulla cui poltrona far sedere Toni Scilla senza dover rinunciare al posto di Edy Bandiera.
Meno problemi, invece, sul fronte della scelta dell’altro assessore mancante dopo l’addio di Sandro Pappalardo nominato all’Ente nazionale per il Turismo che lascia scoperto proprio l’assessorato turismo. Fratelli d’Italia è pronta ad indicare Manlio Messina come suo sostituto. Uno scambio di persone che nulla cambia negli equilibri politici.
Ma il vero tema è quello dei beni culturali. E la rotazione dei direttori di parchi e musei non ha certo aiutato il clima. La rivolta è in corso con scelte additate come prive di criterio, irrispettose, illegittime e chi più ne ha più ne metta. Scelte che per gli addetti ai lavori sono state ispirate proprio dalla Panvini.
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