Domenica 7 dicembre alle ore 10:30, si terrà a Partanna, presso il Castello di Grifeo, una manifestazione organizzata da tutte le Amministrazioni Comunali della Valle del Belice per protestare contro il recente decreto ministeriale che impone il pagamento dell’IMU anche per i terreni agricoli.
La manifestazione sarà aperta ai cittadini, le organizzazioni sindacali del settore agricolo, i gruppi politici, ed a tutti coloro che vogliono opporsi con fermezza all’attuazione di questo decreto che non farebbe altro che peggiorare la situazione economica sociale del nostro paese.
– in presenza di un’altitudine compresa fra i 281 e i 600 metril’esclusione è limitata ai coltivatori diretti iscritti alla previdenza agricola e gli imprenditori agricoli professionali.
Il punto di riferimento per la verifica dei requisiti in questione è rappresentato dall’ “Elenco comuni italiani”, pubblicato dal’ISTAT.
Intanto arriva la prima buona notizia
Rimandata a giugno 2015 l’Imu sui terreni agricoli al di sotto dei 600 metri di altitudine
Certo la chiarezza è un’altra cosa che dire una cosa oggi, modificarla domani e poi forse cambiarla ancora dopodomani. Ma tant’è.
L’Imposta Municipale Unica sui terreni agricoli montani, su cui è stata abolita retroattivamente l’esenzione integrale, è rimandata a giugno 2015: i proprietari non dovranno più pagarla in un’unica soluzione entro il 16 dicembre. Il provvedimento ufficiale non è ancora arrivato ma è stato annunciato dal Governo, in considerazione dei tempi eccessivamente stretti e della complicazione interpretativa della nuova formulazione dell’esenzione.
La proroga è stata annunciata dal sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, secondo cui il rinvio arriverà con un decreto ad hoc oppure con un emendamento alla Legge di Stabilità.
La norma che si vuole rinviare era quella che introduceva nuove regole retroattive per l’esenzione IMU sui terreni agricoli montani, limitandola ai Comuni al di sopra dei 601 metri di altitudine o dei 281 metri se posseduti da agricoltori diretti o imprenditori agricoli professionali. Tutti gli altri, che non hanno pagato l’acconto di giugno perché in base alla vecchia legge erano esenti, ora sono chiamati alla cassa.
Visti i tempi strettissimi (questi dovrebbero versare l’IMU entro il 16 dicembre, in un’unica soluzione comprensiva di acconto e saldo, sulla base di un decreto di fine novembre) e le svariate proteste arrivate da associazioni di categoria ed enti locali, il Governo ha annunciato che il pagamento dell’IMU sui terreni agricoli montani slitta a giugno 2015 (con l’acconto dell’anno prossimo, evidentemente).
Bisognerà attendere il provvedimento per capire se nel giugno prossimo bisognerà pagare anche l’IMU 2014, e quali saranno le aliquote da applicare. Anche su questo fronte, infatti, ci sono dubbi interpretativi: bisogna pagare con aliquota ordinaria dello 0,76% o con quella eventualmente stabilita dalla delibera comunale per i terreni? Come ci si comporta nel caso in cui la delibera preveda un’esenzione con regole diverse d a quella della norma statale?
Le associazioni di categoria chiedono che vengano modificati anche i criteri previsti dal decreto. Secondo la Cia (Confederazione italiana agricoltori) il il criterio altimetrico non può essere l’unico parametro di riferimento, senza prendere nella debita considerazione fattori economici e ambientali, a partire dai territori colpiti dagli effetti disastrosi del recente maltempo e del dissesto idrogeologico. Coldiretti, da parte sua, sottolinea che far pagare l’IMU sui terreni in base all’altitudine in cui si trova il Palazzo Comunale introduce una inspiegabile disparità di trattamento tra campi confinanti appartenenti addirittura allo stesso proprietario.
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