Vari produttori stanno lavorando a display basati su biotecnologie in grado di eliminare o ridurre i batteri dai touchscreen, ma anche eliminare acne e rigenerare la pelle mentre guardiamo la TV.
Da qualche tempo c’è notevole interesse nel settore dei display biotech, schermi basati su biotecnologie, l’integrazione delle scienze naturali, di organismi, cellule, loro parti o analoghi molecolari, nei processi industriali. Biotecnologie già viste permettono ad esempio di eliminare o ridurre i batteri dai touchscreen, altre ancora promettono di tenere sotto controllo alcuni aspetti della salute deli utenti.
Apple sembra stia preparando dispositivi indossabili con incorporati decine di sensori con funzionalità di controllo della salute e per il fitness, il tutto gestibile da specifiche funzioni che saranno presenti in iOS 8. Un’ondata di sensori di tutti i tipi ha già invaso il mercato, altri ancora sono in fase di sviluppo e alcuni di questi hanno a che fare specificatamente con gli schermi.
LG sta da qualche tempo facendo ricerche nel campo dei display antibatterici che eliminano e impediscono la propagazione di germi. Una simile tecnologia è stata recentemente mostrata da Corning, società nota per il Gorilla Glass, al CES di Las Vegas e nel corso del Computex di Taipei.
Joydeep Lahiri, vice president e program director per le Specialty Surfaces di Corning ha spiegato che la tecnologia antimicrobica sfrutta l’argento ionico nel quale le particelle sono legate a grosse molecole di composti organici che attivano un’azione battericida e antimicotica, principio noto da migliaia di anni. Lahiri ha anche spiegato che l’argento ionico integrato nel vetro impedisce a quest’ultimo di essere scalfito, senza allo stesso tempo compromettere la forza del Gorilla Glass. Le dimostrazioni hanno permesso di verificare sui dispositivi mobili la presenza del 70% di batteri in meno, rispetto a quanto accade con i normali cristalli usati finora.
LG sta anche sviluppando un display che utilizza la lunghezza d’onda di determinati raggi permettendo di eliminare acne e rigenerare la pelle dello spettatore. In un futuro prossimo non sarà necessario ricorrere a costosi prodotti cosmetici per la cura della pelle o provvedere alla carenza di vitamina D per la sintesi cutanea: basterà guardare la TV.
Anche Samsung sta sviluppando display per aiutare le persone che hanno fabbisogno di vitamina D. Ad attivare la sintesi di questa vitamina sono le alcune radiazioni appartenenti allo spettro degli ultravioletti con lunghezza d’onda compresa tra i 290 e i 315 nanometri, in altre parole gli ultravioletti del tipo B, detti anche UVB. Il produttore sud coreano ha sfruttato il principio in questione per creare una TV che emette dai bordi dello schermo ultravioletti, consentendo di attivare la sintesi mentre si guarda la televisione. La società ha anche studiato display che emettono lunghezze d’onda differenti, con principi simili a quelli già visti e in grado di contrastare i segni delle rughe, migliorare il colorito e l’elasticità della pelle.
Samsung avrebbe già terminato i test clinici e prodotti specifici con integrate le tecnologie in questione saranno commercializzati in un prossimo futuro.
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