Sembra essersi sbloccata la partita sul Jobs Act dei lavoratori autonomi, una legge promessa da anni e sempre accantonata in nome di più alti e più importanti impegni.
L’approvazione da parte dell’Aula della Camera al disegno di legge rappresenta un ulteriore passo avanti. Dopo le modifiche apportate da Montecitorio (cambiamenti importanti di cui parleremo a breve) il testo torna adesso al Senato per la terza lettura e la speranza è quella di arrivare all’ok definitivo in breve tempo.
Il DdL contiene misure attese da anni, che potrebbero modificare in maniera tangibile la vita lavorativa di oltre 2 milioni di persone, tra partite ive e collaboratori: dalle maggiori tutele in caso di maternità, malattie e infortuni alle indennità di disoccupazione, passando per gli appalti pubblici, lo smart working, la formazione e i pagamenti. Di seguito dunque vi proponiamo le novità più importanti che il Jobs act dei lavoratori autonomi porterà dopo la sua approvazione definitiva.
JOBS ACT AUTONOMI: LE REGOLE SUI PAGAMENTI
Le clausole che consentono al committente di modificare ulteriormente le condizioni del contratto, che deve essere redatto sempre in forma scritta, vengono dichiarate abusive, così come quelle che consentivano termini di pagamento superiori ai 60 giorni dalla data di consegna della fattura e il lavoratore ha diritto al risarcimento dei danni.
Se, nelle transazioni commerciali tra professionisti, con le imprese o con la PA, le scadenze relative ai pagamenti non vengono rispettati scattano gli interessi di mora , siano essi concordati o automatici. In questo frangente, il testo parla chiaro: nel caso in cui la misura degli interessi non sia stata concordata dalle due parte, i loro ammontare sarà pari agli interessi legali di mora che ammontano al tasso legale di riferimento (oggi pari a zero) cui si aggiunge l’8%.
JOBS ACT AUTONOMI: MATERNITÀ, MALATTIA E INFORTUNI
Tra le modifiche introdotte dalla Camera figurano alcune importanti novità sulla maternità in base alle quali, previo consenso del committente, le lavoratrici autonome avranno la possibilità di farsi sostituire da una collega di fiducia in caso di maternità.
A livello generale, le lavoratrici iscritte alla gestione separata INPS avranno la possibilità di fruire del trattamento di maternità a prescindere dall’astensione dall’attività lavorativa. Nello stesso frangente aumentano i mesi a disposizione per il congedo parentale, che salgono da 3 a 6 e devono essere fruiti entro i primi tre anni di vita del bambino.
In caso di malattia, infortunio o gravidanza , se il lavoratore o la lavoratrice svolge un’attività continuativa, il rapporto di impiego non può essere estinto, ma potrà essere sospeso per un massimo di 150 giorni a meno che non venga meno l’interesse del datore.
Per quanto riguarda un infortunio a malattia grave , il pagamento dei contributi può essere sospeso fino a 2 anni e la restituzione potrà essere effettuata in rate mensili.
JOBS ACT AUTONOMI: LA DIS-COLL
Dopo la proroga di sei mesi stabilita nell’ambito del Milleproroghe 2017, la telenovela sulla DIS-COLL potrebbe definitivamente finire con l’approvazione definitiva del Jobs Act del lavoro autonomo con il quale, a decorrere dal mese di luglio verrà resa strutturale l’indennità di disoccupazione destinata ai lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto, iscritti esclusivamente alla gestione separata presso l’INPS e non pensionati.
Non solo, la Camera va incontro ad una delle richieste presenti da anni. In base ad una delle modifiche previste, la DIS-COLL sarà estesa anche ad assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio. Per far fronte all’allargamento della platea però l’aliquota contributiva è destinata ad aumentare (0,51%).
JOBS ACT AUTONOMI: CO.CO.CO.
Il disegno di legge sul lavoro autonomo contiene anche una modifica all’articolo 409 del Codice di procedura civile all’interno del quale viene chiarito che “nel rispetto delle modalità di coordinamento stabilite di comune accordo dalle parti ”il collaboratore “organizza autonomamente l’attività lavorativa”. Così facendo non scatta alcun tipo di subordinazione , ma il contratto deve essere rispettato pedissequamente allo scopo di non incorrere in possibili sanzioni.
JOBS ACT AUTONOMI: APPALTI
I lavoratori autonomi avranno la possibilità di partecipare ai bandi e agli appalti pubblici e potranno avere accesso ai fondi europei essendo equiparati alle Piccole e Medie Imprese.
Per partecipare ai bandi, i professionisti possono costituirsi in rete, consorzi stabili, associazioni professionali temporanee. E ancora: i diritti di utilizzazione economica per apporti e invenzionirealizzati nell’esecuzione del contratto saranno riconosciuti, mentre le spese di vitto e alloggio connesse al proprio incarico addebitate al committente non dovranno rispettare il tetto di deducibilità del 75% e del 2% dei compensi. Le spese per l’esecuzione di un incarico sostenute dal committente saranno deducibili.
JOBS ACT AUTONOMI: PROFESSIONISTI
I professionisti appartenenti ad ordini e collegi dovranno attendere tre deleghe: la prima riguarderà la devoluzione agli iscritti alle varie professioni di alcune funzioni ad oggi esercitate dalla Pa, come certificazione, asseverazione e autentica; la seconda consentirà ai differenti enti di previdenza di attivare prestazioni a sostegno di iscritti che abbiano subìto una significativa riduzione del reddito professionale; la terza prevederà il riordino delle disposizioni vigenti in materia di sicurezza e tutela della salute dei lavoratori negli studi professionali.
JOBS ACT AUTONOMI: SMART WORKING
Tra le novità previste dal disegno di legge figurano le misure volte a disciplinare il lavoro agile come modalità modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato.
Lavoratori e datori di lavoro dovranno stipulare un accordo che preveda l’utilizzo di strumenti tecnologici e consenta al lavoratore di svolgere parte della propria attività lavorativa all’esterno dell’azienda, disciplinando inoltre il diritto alla disconnessione e la durata massima dell’orario giornaliero e settimanale.
Il trattamento economico e normativo non deve essere inferiore a quello dei lavoratori che svolgono le stesse mansioni all’interno dell’azienda, mentre si avranno gli stessi diritti in caso di malattie e infortuni.
JOBS ACT AUTONOMI: FORMAZIONE E SPESE DEDUCIBILI
Via la deducibilità al 50% le spese sostenute per partecipare a corsi di formazione, aggiornamento, master, congressi saranno totalmente deducibili entro un limite massimo di 10 mila euro. Anche le spese le spese per i servizi di certificazione delle competenze, orientamento, sostegno all’autoimprenditorialità saranno integralmente deducibili, ma in questo caso il tetto annuo scende a 50mila euro. Deducibilità pena anche per le spese di vitto e alloggio sostenute dal professionista.
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