“Se c’è incertezza e precarietà le ‘mance’ del premier Renzi non servono a niente. La tendenza è sempre quella di non spendere, di fare la formica e risparmiare per i tempi peggiori“.
Così Giorgio Airaudo, deputato Sel, stronca il piano allo studio del governo per favorire il rilancio dei consumi e il sostegno alle attività produttive, trasferendo da subito nella busta paga dei lavoratori il 50% del Tfr da maturare annualmente e lasciare il restante 50% alle aziende.
“Quello che è necessario – prosegue l’ex sindacalista – è un intervento ampio del mercato del lavoro. Non esiste l’asso di picche che risolve la partita”. “Un buco nell’acqua” è, invece, l’opinione del compagno di partito Giovanni Barozzino.
Nel giorno in cui in Senato inizia la discussione del Jobs Act, Sinistra Ecologia e Libertà presenta 350 emendamenti. “Non vogliamo fare ostruzionismo – chiarisce il capogruppo alla Camera Nicola Fratoianni – le nostre sono proposte di merito nei confronti di una riforma che azzera i diritti” di Annalisa Ausilio