La fitoterapia è l’utilizzo terapeutico delle piante medicinali. Oltre che dei loro estratti ottenuti da radici, foglie, fiori e frutti. Nasce dall’intuizione della medicina popolare, verificata poi dalla ricerca sperimentale e dalla farmacologia classica. Per l’utilizzo del suo grande valore terapeutico, tuttavia, occorrono diagnosi e competenza medica. I fitoterapici, infatti, sono prescrivibili in varie forme farmaceutiche, molte delle quali previste anche dalla Farmacopea Ufficiale. Quindi, la fitoterapia, in maniera complementare alla medicina ufficiale, copre l’intera clinica medica. Permette di prevenire e sostenere efficacemente le terapie per diverse patologie, sia in fase acuta che cronica. Ecco, allora, alcune specie vegetali che possono sostituirsi ai farmaci tradizionali o, comunque, affiancarli.
Disturbi ginecologici – I disturbi dell’umore, le alterazioni ormonali del ciclo, il difficile momento della menopausa sono campi di applicazione che traggono grande vantaggio dalla fitoterapia. Ad esempio, l’estratto di iperico (Hypericum perforatum) mostra un’interessante attività antidepressiva con proprietà simili agli anti-MAO (psicofarmaci utilizzati contro la depressione).
Antibiotico resistenza – Per contrastare il fenomeno per il quale un batterio risulta resistente all’attività di un farmaco antimicrobico interessante risulta l’utilizzo del timo (Thymus vulgaris). O meglio, l’olio essenziale ricavato dalle sue foglie. I ricercatori, infatti, nell’esaminare l’attività antimicrobica di ciascuna delle sostanze in esso contenute, hanno concluso che varie associazioni di queste molecole hanno elevate capacità antimicrobiche.
Carie – La liquirizia (Glycyrrhiza glabra) esibisce in vitro una potente attività antibatterica contro lo Streptococcus mutans, uno dei principali responsabili delle carie. Due studi pilota hanno evidenziato come una breve assunzione di lecca-lecca alla liquirizia (due volte al giorno per dieci giorni) abbia portato ad una notevole riduzione dei batteri nella cavità orale nella maggior parte dei soggetti testati.
Stress e insonnia – Tra le varie piante ad effetto anti-stress va ricordato il ciliegio (Prunus avium). Il suo succo, infatti, grazie alla grande quantità di antiossidanti, riduce il livello di stress e di ansia. Recenti studi, inoltre, ne hanno dimostrato l’efficacia per favorire il sonno grazie al suo contenuto di melatonina, triptofano e serotonina.
Effetti antitumorali – La Cannabis, attraverso i cannabinoidi contenuti, può causare effetti antitumorali inducendo la morte cellulare e interrompendo la crescita cellulare, attraverso l’inibizione dell’angiogenesi tumorale e della metastasi. I cannabinoidi, inoltre, sembrano addirittura proteggere le cellule sane da quelle cancerogene.
Cuore – Il biancospino (Crataegus monogyna) e i suoi estratti sono ben conosciuti per la loro azione, in particolare antiaritmica, sul muscolo del miocardio. Di recente, un nuovo studio ha identificato altre qualità come quella antinfiammatoria e quella della riduzione del rimodellamento cardiaco.
In conclusione è doveroso, però, ricordare che la fitoterapia non è priva di reali controindicazioni. Purtroppo, infatti, è molto diffusa l’idea che ciò che è naturale sia sempre innocuo per la salute e tale convinzione ha portato ad un aumento dei casi di allergia e di effetti collaterali.
Gaetano Pisano
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