Il gran giorno è arrivato: il presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi ha finalmente ufficializzato la proroga della scadenza per il versamento UniCo 2014. L’ultimo giorno utile per pagare senza maggiorazioni non è più il 16 giugno bensì il 7 luglio, mentre fino al 20 agosto sarà possibile versare il dovuto con una maggiorazione dello 0,40%. La proroga riguarda i contribuenti soggetti a studi di settore, ma non solo loro.
Nel comunicato del MEF si legge infatti che: «La proroga riguarda anche i contribuenti che, pur facendo parte delle categorie per le quali sono previsti gli studi di settore, presentano cause di esclusione o inapplicabilità (ad esempio, nel caso di non normale svolgimento di attività, o per il primo anno di attività) o i contribuenti che rientrano nel regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità.» Sono compresi anche i «contribuenti che partecipano a società, associazioni e imprese soggette agli studi di settore».
Arriva quindi un sospiro di sollievo per commercialisti, centri di assistenza fiscale e contribuenti vari che da varie settimane chiedevano la proroga per via delle moltissime scadenze fiscali che cadranno il prossimo lunedì, e tuttavia anche quest’anno governo e Agenzia delle Entrate hanno aspettato fino all’ultimo minuto per decidere l’ormai tradizionale rinvio dell’appuntamento.
Restano fisse le altre scadenze fiscali: per le imprese è previsto il pagamento dell’imposta sui redditi delle società, dell’IRAP e dell’IVA, mentre per i proprietari di immobili (nonché per chi li ha in locazione) bisognerà pagare la rata di IMU e TASI. Quest’ultima misura riguarderà i Comuni che hanno rispettato la scadenza per la pubblicazione della delibera (prevista per fine maggio): si tratta di circa 2200 comuni. Per gli altri la scadenza è stata differita al 16 ottobre.
Proprio la questione TASI era stato uno dei motivi per i quali la proroga è stata fortemente invocata, visto che fino all’ultimo minuto è regnato il caos: inoltre anche il software Gerico è stato rilasciato in ritardo, causando problemi a commercialisti, centri di assistenza fiscale e contribuenti soggetti a studi di settore, in quanto è impossibile lavorare senza gli “attrezzi” giusti.
La proroga, insomma, è inevitabile, perché in caso contrario si renderebbe estremamente stressante compiere un dovere che spesso è percepito come già sgradevole di suo. La domanda resta la stessa ogni anno: perché aspettare l’ultimo minuto? E dire che Renzi (a parole) è sempre stato un paladino della “certezza fiscale”.
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