Tra qualche ora la NASA annuncerà una notevole scoperta riguardante degli oceani nel nostro Sistema Solare oltre a quelli terrestri: giovedì 13 aprile alle 14.00 EDT (le 20.00 in Italia) un gruppo piuttosto folto di scienziati presenterà degli importanti risultati in diretta streaming dal James Webb Auditorium del quartier generale dell’agenzia spaziale a Washington. Potrete seguire l’evento anche grazie ad IBTimes Italia.
Si tratta della seconda volta nel giro di poche settimane che la NASA chiede di prepararsi per un importante scoperta: a fine febbraio fu infatti annunciata l’individuazione di ben sette pianeti di dimensioni simili alla Terra che orbitavano all’interno della cosiddetta “zona abitabile” della loro stella, TRAPPIST-1, situata a 39,5 anni-luce da noi. In questo caso, l’annuncio relativo agli oceani riguarda qualcosa all’interno del Sistema Solare, per cui molto più vicino a noi.
In particolare, nel comunicato con il quale è stata convocata la stampa all’evento di giovedì viene specificato come i risultati che saranno discussi sono stati acquisiti tramite le navicelle Cassini e Hubble: la prima è un progetto congiunto di NASA, ESA ed Agenzia Spaziale Italiana che da molti anni studia il sistema planetario di Saturno; il secondo è il più celebre telescopio spaziale in attività, nato anch’esso da una collaborazione tra NASA, ESA e Space Telescope Science Institute.
“Queste nuove scoperte ci aiuteranno a fornire informazioni per le future esplorazioni di mondi oceanici, inclusa la prossima missione Europa Clipper della NASA il cui lancio è previsto negli anni ’20, e più in generale per la ricerca di vita oltre la Terra“, spiegano dall’agenzia spaziale statunitense.
Esattamente come accaduto qualche settimana fa per l’annuncio che poi si scoprì essere quella del sistema stellare di TRAPPIST-1, in molti stanno provando a capire cosa sarà svelato nei prossimi giorni. Vogliamo dirlo molto chiaramente: per quanto si faccia un accenno alla “vita oltre la Terra”, considerando la scelta delle parole operata nel comunicato è difficile pensare che sia questo l’argomento.
È certamente interessante il riferimento alla missione che nei prossimi anni partirà alla volta di Europa, considerato uno dei corpi celesti del Sistema Solare con la maggiore probabilità di aver ospitato la vita. Quarto più grande satellite di Giove e sesto nel Sistema Solare, Europa è la più piccola delle quattro cosiddette “lune galileiane” (le altre sono Io, Ganimede e Callisto), ossia i quattro satelliti individuati da Galileo Galilei nel 1610.
Alcuni mesi fa, Hubble è riuscito ad individuare degli altissimi “pennacchi” di vapore acqueo, simili a dei geyser, che si sollevano dalla superficie, che potrebbero favorire l’analisi delle acque senza la necessità di perforare lo spessissimo strato di ghiaccio superficiale. Al di sotto di questa barriera si trovano infatti oceani che, nonostante Europa sia poco più piccola della nostra Luna, contengono il doppio dell’acqua degli oceani terrestri.
Come detto, il comunicato NASA fa riferimento anche a Cassini, la sonda che sta per andare in pensione dopo oltre un decennio di straordinario lavoro intorno a Saturno. In questo caso, probabilmente si sta parlando degli oceani presenti su Encelado, il sesto satellite naturale del pianeta in ordine di grandezza.
La presenza di un cosiddetto “oceano globale”, ossia che ricopre l’intera superficie, risale al 2015: analizzando l’orbita di Encelado, è stato possibile verificare la presenza di oscillazioni che possono essere giustificate solamente dalla presenza di liquido al di sotto della superficie ghiacciata. In altre parole: al satellite accade più o meno ciò che succede ad un uovo che viene fatto rotolare: lo spostamento del contenuto influisce sul movimento.
L’ipotesi che su Encelado possa essersi sviluppata una qualche forma di vita viene considerata decisamente realistica: la sonda Cassini verrà fatta schiantare su Saturno proprio per evitare il rischio che, una volta esaurito il carburante, possa piombare su Encelado o su Titano, contaminando irrimediabilmente questi due mondi che potrebbero contenere dei segreti straordinari.
L’annuncio che la NASA sta per diffondere riguarda quindi probabilmente qualche nuova scoperta riguardante questi due satelliti, la natura dei loro oceani e, forse, anche qualche informazione in merito a future missioni di esplorazione. Non c’è che da aspettare un paio di giorni per saperlo.
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