La manovra-ter del governo finalmente ha un volto. Dal bacino unico per i lavoratori delle società regionali al reddito minimo per le famiglie indigenti. Ecco tutte le norme previste.
PALERMO – La Finanziaria di Crocetta e Agnello adesso ha un volto. Dai connotati molto simili, a dire il vero, a quelli stravolti dall’impugnativa di gennaio del Commissario dello Stato. Tra i 51 articoli ecco ad esempio riproposte le norme su Irfis e sull’integrazione socio-sanitaria. Ma non solo.
La manovra ammonta complessivamente a 360 milioni di euro. La copertura è assicurata, per la maggior parte, dagli accordi sottoscritti col governo nazionale e riguaranti il riconoscimento di alcune sentenze della Corte costituzionale favorevoli alla Sicilia.
Buone notizie: scende il disavanzo.
Le prime notizie della finanziaria sono buone. Il disavanzo infatti scende a 463 milioni (era previsto un disavanzo di oltre 600 milioni). Così, il governo ha a disposizione 111 milioni per il 2014 e una somma molto simile per il 2015 da destinare al Fondo rischi sui cosiddetti “residui attivi” che ammonta, per quest’anno a circa 217 milioni di euro. La Finanziaria prevede poi la soppressione di “comitati, commissioni, i consigli, collegi o organismi collegiali comunque denominati operanti all’interno dell’Amministrazione regionale”. Per quelli ritenuti essenziali si dovrà comunque operare una riduzione o un azzeramento della spesa.
I tagli per l’Ars
La manovra correttiva contiene anche un taglio di 15 milioni di euro sui trasferimenti per il funzionamento dell’Assemblea siciliana. Per quest’anno, a partire dal primo luglio, la riduzione sarà di 6,25 milioni, mentre per il 2015 e 2016 di 15 milioni all’anno. A decorrere dal primo gennaio 2018, i tagli saranno pari a 25 milioni rispetto allo stanziamento nel bilancio 2014. L’Ars, si legge nella manovra, “a decorrere dal 1 luglio 2014 deve conseguire riduzioni di spesa che, con riferimento alle spese di natura amministrativa e per il personale, saranno autonomamente deliberate con le modalità previste dal rispettivo ordinamento”. Il comma successivo, tuttavia, prevede che “dal 1 agosto 2014 l’Assemblea equipara il trattamento economico del proprio personale ai livelli retributivi dei dipendenti dell’amministrazione regionale”. I risparmi di spesa, derivanti dal taglio dei trasferimenti all’Ars, viene destinato al fondo per la cancellazione dei residui attivi.
Stop alle “doppie pensioni”.
Il testo prevede l’abolizione delle cosiddette pensioni integrative della Regione, che si aggiungono a quelle dell’Inps. “Le manterremo solo – ha spiegato Crocetta – a quelle persone per le quali quella pensione rappresenta l’unica fonte di reddito”. Previsto anche un taglio di spesa nella sanità da 25 milioni di euro, mentre il governo ha deciso di riproporre la norma sulla cosiddetta “Integrazione socio-sanitaria” che era stata bocciata dal Commissario dello Stato. “Abbiamo fato tesoro di quei rilievi” ha detto Crocetta. L’assessorato alla Salute e quello alla Famiglia, si legge nel testo dovranno disciplinare insieme il sistema dell’assistenza socio-sanitaria. Inoltre, la Regione ha trovato 12,8 milioni di euro per il ricovero dei minori e 14,4 milioni per le “comunità alloggio per disabili psichici”.
Gli stipendi di Forestali, Consorzi di bonifica, Eas ed Esa
Ovviamente il “cuore” della manovra riguarda gli stipendi per i dipendenti regionali o degli enti collegati. Le somme dovranno servire per garantire le buste paga almeno fino al 31 dicembre. Così, ecco 94 milioni complessivi per i Forestali, 3 milioni per i Consorzi di bonifica ai quali vanno aggiunti 2,28 milioni per la “manutenzione del territorio e del paesaggio rurale”, mentre 8,6 milioni serviranno per pagare gli stipendi dei dipendenti Eas (compresi quelli in servizio in altri enti come Ersu o Irsap). Sette milioni sono stati stanziati per la “gestione degli impianti idrici”.
Le norme sui Pip
La manovra prevede dei meccanismi per “svuotare” il bacino unico degli ex Pip. Da un lato, infatti, sono previsti incentivi per i datori di lavoro che assumeranno questi lavoratori. Dall’altra, ecco un bonus di 20 mila euro “una tantum” e sottoforma di “borsa autoimpiego” da concedere ai precari di Emergenza Palermo che intendano uscire dal bacino. Per questo intervento il governo ha previsto uno stanziamento di 10 milioni di euro.
Le misure anti-povertà
Il presidente Crocetta lo ha definito un po’ il fiore all’occhiello della sua manovra: un pacchetto di misure contro la povertà e per favorire l’inclusione sociale. Intanto, ecco un “assegno di cittadinanza solidale” alle famiglie con reddito Isee non superiore ai 5 mila euro annui. L’assegno verrà erogato dai Comuni sulla base di una graduatoria che si baserà sul reddito Isee. Per questi interventi è prevista una somma superiore ai 60 milioni di euro.
Dall’ex Tabella H ai teatri
Ovviamente, la manovra servirà per rimpinguare il cosiddetto “Allegato 1” che ha, di fatto, sostituito la vecchia “Tabella H”. LA Regione ha stanziato complessivamente una somma di quasi 130 milioni di euro. Suddivisa tra centinaia di voci. Uscirebbero da questa tabella, però, alcuni enti storici come quelli destinati ai ciechi e ai sordi. Oltre ad alcune poste in bilancio destinate alla cultura come quella per le Orestiadi di Gibellina o per la Fiumare d’Arte. Queste voci avranno un proprio spazio indipendente in bilancio, insomma. Il governo ha poi riproposto un’altra norma presente già nella Finanziaria impugnata: il Fondo di rotazione destinato ai teatri siciliani oltre che ad alcune istituzioni culturali come l’Inda o il Brass group. In questo caso l’esecutivo ha stanziato 15 milioni di euro.
Ircac e Irfis
Tra le altre norme riproposte dal governo ecco anche quelle riguardanti la possibilità di fare ricorso ai fondi inutilizzati dell’Ircac e a quella che vede l’Irfis come ente fondamentale per l’erogazione di incentivi alle imprese. E soprattutto per favorirne l’accesso al credito.
Soppressione di enti e società partecipate
Il governo ha deciso di mettere in liquidazione l’Iridas. Mentre le norme più interessanti riguardano le società partecipate. La manovra prevede intanto l’istituzione dell’albo unico dei dipendenti delle società in liquidazione. All’albo possono accedere solo i lavoratori assunti entro il 31 dicembre del 2009. Gli altri verranno esclusi. Entro 30 giorni dalla pubblicazione della manovra, invece, le società partecipate considerate “strategiche” dovranno fornire i nomi dei soggetti iscritti all’albo unico che intendono riassorbire nel loro organico. Scaduti i 30 giorni le società in liqudazione dovranno procedere con le procedure di licenziamento collettivo. Previste anche procedure di mobilità interna tra una partecipata e un’altra.
Altre norme
La manovra prevede il rimborso per le spese di viaggio e alloggio agli abitanti delle isole minori per le cure sanitarie effettuare negli ospedali in Sicilia. Saranno le Asp a doversi fare carico dei rimborsi, contabilizzandoli nei propri bilanci. Una norma poi “sposta” alla Segreteria generale la gestione degli interventi rivolti alle vittime di mafia e della criminalità organizzata. Un’ultima parte della manovra riguarda la copertura dei sinistri derivanti da responsabilità civile degli enti del Servizio sanitario regionale. A occuparsene sarà la Regione, che prevede l’istituzione di una Commissione regionale di valutazione per la composizione delle vertenze in via “stragiudiziale”. Per sostenere questo intervento la Regione ha creato un apposito Fondo che verrà “riempito” dall’accantonamento di una parte delle quote destinate al Servizio sanitario regionale. L’entità delle quote e quindi della somma da traferire nel fondo verrà ogni anno determinata dalla giunta. La Finanziaria di Crocetta e Agnello ha un volto. Domani “dovrebbe” essere depositata all’Ars. Martedì in commissione bilancio inizierà l’esame del testo. E probabilmente, non sarà una passeggiata.
Fonte -LS-
calatafimisegestanews
Ultimi post di calatafimisegestanews (vedi tutti)
- Calatafimi-Segesta: Si insedia la Giunta Gruppuso - 19 Ottobre 2021
- Avviato il progetto di turismo eno-gastronomico del Gal Elimos - 19 Ottobre 2021
- Le misure del nuovo Decreto Fisco - 16 Ottobre 2021