Disponibili anche per i pazienti italiani i nuovi farmaci contro l’epatite C. Il nuovo prodotto farmaceutico, il Sofosbuvir, è da questa settimana disponibile anche in Sicilia. L’ISMETT (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) di Palermo ha, infatti, avviato nei giorni scorsi l’utilizzo per i propri pazienti.
L’ISMETT, il Centro Trapianti di Palermo nato da una partnership tra la Regione Siciliana e l’Università di Pittsburgh, ha avviato immediatamente il programma di trattamento dei numerosi pazienti (parecchie decine) attualmente in attesa di trapianto e affetti da gravi malattie del fegato causate dall’infezione da epatite C e delle centinaia di pazienti già trapiantati nei quali il ritorno dell’epatite C dopo il trapianto sta mettendo a grave rischio il funzionamento del nuovo fegato e per i quali, prima dell’introduzione del Sofosbuvir, non esistevano trattamenti efficaci.
E’ stato istituito uno speciale gruppo di lavoro costituito da specialisti epatologi, infettivologi, chirurghi e coordinatori trapianto con il compito di rivalutare nell’arco delle prossime settimane le condizioni cliniche di tutti i pazienti potenzialmente candidati al trattamento, di seguire le procedure per la richiesta del farmaco e di sorvegliare l’andamento clinico dei pazienti durante e dopo il ciclo di terapia antivirale. L’utilizzo dei nuovi farmaci con attività diretta contro l’epatite C, di cui il Sofosbuvir è il primo ad essere introdotto nell’uso in Italia, consente di raggiungere la completa guarigione dall’infezione in oltre il 90% dei pazienti trattati. Si tratta inoltre farmaci in genere ben tollerati e che si assumono per bocca per periodi relativamente limitati (dai 3 ai 6 mesi). Il principale (al momento unico) ostacolo all’utilizzo su ampia scala è rappresentato dal costo elevato (oltre 60.000 euro per un ciclo di 3 mesi di terapia).
L’infezione da virus dell’epatite C rappresenta uno dei maggiori problemi di salute pubblica in Italia e, soprattutto, nelle regioni meridionali. Si stima che in Italia ci siano in questo momento circa 500.000 persone affette da epatite C, che causa ogni anno oltre 10.000 morti. La disponibilità di questi nuovi farmaci rappresenta una storica occasione per potere radicalmente e rapidamente modificare l’impatto clinico e sociale di questa malattia, consentendo di ridurre nei prossimi anni il numero di pazienti affetti da malattie di fegato e la mortalità ad esse correlata.
Fonte -BS-
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