Domenica torna l’ora solare
Tra la notte di sabato 30 e di domenica 31 ottobre , quando scoccano le ore 3, si torna all’ora solare: le lancette si spostano indietro di un’ora, quindi le 3 saranno le 2 di notte. Si dorme di più, ma si perde un po’ di luce. Il gioco vale ancora la candela? Secondo i dati di Terna in italia sì. La società che gestisce la rete di trasmissione nazionale ha calcolato che nei sette mesi di ora legale abbiamo risparmiato 450 milioni di kWh in termini di minori consumi, con un risparmio economico di circa 105 milioni di euro. Dal 2004 al 2021, secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,5 miliardi di kWh che, in termini economici, si traducono in un risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro.
Meno CO2 in atmosfera
I mesi che grazie all’ora legale segnano il maggior risparmio energetico sono aprile e ottobre, sempre secondo le analisi di Terna. Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda, infatti, l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Le ricadute sono positive anche in termini di sostenibilità ambientale: il minor consumo elettrico ha consentito di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 215 mila tonnellate. L’ora legale sarà di nuovo in vigore dal prossimo 27 marzo 2022.
Le divisioni in Europa
In vigore nell’UE dal 1976, il cambio dell’ora è da tempo controverso e nel 2019 il Parlamento europeo ha votato a larga maggioranza a favore della fine del cambio dell’ora dal 2021. Ogni Stato membro è libero di scegliere se mantenere l’ora legale o quella solare e alcuni Paesi, quali Italia e Francia, propendono per tenere i due orari come prima. I Paesi del Nord vorrebbero l’ora solare per 12 mesi. La scadenza del 2021 è slittata a causa del Covid ma, con la palla nel campo degli Stati membri, è emerso un problema: con la libertà di scelta, in Europa si avranno orari diversi oltre ai fusi orar che già ci sono. E sebbene la maggioranza dei Paesi dell’UE siano d’accordo sull’abolizione del cambio dell’ora, non sono d’accordo se mantenere l’ora legale o quella invernale (solare).
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