ROMA. Il primato del traffico in Italia nel 2016 va a Palermo e alla Sicilia: la splendida città fondata dai Fenici detiene infatti il primo posto davanti a Roma. Ma nella ‘top ten’ delle città più congestionate figurano altre due realtà siciliane, Messina che è terza, e Catania che si piazza al settimo posto, a testimonianza che quello della viabilità è un vero problema per questa regione.
A rivelarlo è l’annuale classifica TomTom Index 2017, stilata dalla multinazionale specializzata in sistemi di navigazione satellitare. Simboli della storia e della cultura della Penisola, Palermo e Roma figurano anche ai vertici della graduatoria mondiale del traffico che vede al primo posto Città del Messico, davanti a Bangkok e Giacarta.
Il capoluogo siciliano, con un livello medio di congestione del 43% che nelle ore di punta sale al 61% al mattino e al 69% la sera, conquista il 21esimo posto assoluto e il quarto in Europa. Alla Capitale TomTom, con il 40% di congestione media (74% al mattino, 68% la sera), assegna il 32esimo posto al mondo e il quinto nel Vecchio Continente, dove risulta in testa la cittadina polacca di Lodz (51%), davanti alla rumena Bucarest (50%) e alla capitale russa Mosca (44%).
“I dati del rapporto TomTom index 2017 – commenta l’assessore alla mobilità Giusto Catania – ci stimolano a continuare a insistere sui provvedimenti che diminuiscono il traffico veicolare e a pianificarne di nuovi come altre linee di tram; aumentare la lunghezza delle piste ciclabili sino a 100 chilometri (malgrado la nostra giunta l’abbia portata da 12 a 37 chilometri).
A questo si aggiungano l’ingrandimento delle aree pedonali; la più grande rete di car sharing pubblico d’Italia con mezzi anche per disabili; la terza flotta di bike sharing del Paese e, presto, arriveranno 70 nuovi autobus”.
“Proprio alla luce di questi dati dobbiamo insistere e lavorare anche su un terzo elemento: la “pedagogia” dei cittadini — dichiara il sindaco Leoluca Orlando — e cioè informarli sulla presenza dei nuovi mezzi a disposizione per circolare, convincendoli a lasciare nel box la propria auto. I
nfine, far capire a tutti che i disagi di oggi saranno i punti di forza di domani per ridurre le code. Non vuole essere una scusa, ma credo che la congestione di oggi sia figlia anche dei tanti cantieri aperti per realizzare le opere e altre infrastrutture come il passante ferroviario che attraverserà la città”.
Tornando allo Stivale, il terzo posto va, appunto, a Messina (39%), il quarto a Napoli (33%) e il quinto a Reggio Calabria (31%). Milano, affetta da problemi cronici sulla qualità dell’aria che spesso sono imputati proprio ai gas di scarico delle auto incolonnate, figura solo al sesto posto, con un valore medio del 30% (picco mattutino 61%, serale 54%).
Precedono nell’ordine Catania (29%), Taranto (28%), Bari (27%) e Firenze (26%). Da segnalare che a parte l’eccezione di Reggio Calabria, dove la situazione è rimasta invariata, in tutte e dieci le cittadine della top ten la situazione è peggiorata rispetto allo scorso anno: dell’1% a Milano, del 2% a Palermo, Roma, Bari e Napoli, del 3% a Catania e Firenze, del 4% a Messina e addirittura del 5% a Taranto.
Realizzata utilizzando i dati di traffico «veri», in parte derivanti dalle informazioni provenienti dallo studio dei flussi di movimento dei cellulari e degli smartphone e in parte da quelle trasmesse dai navigatori installati nelle auto, la classifica della TomTom vede primeggiare a livello mondiale Città del Messico, con un indice di congestione veicolare medio del 66%, cresciuto del 7% rispetto allo scorso anno. Un valore che arriva nelle ore di punta a spaventosi picchi del 96% al mattino e del 101% la sera.
Per la tailandese Bangkok siamo al 61% (91% al mattino, 118% la sera), per l’indonesiana Giacarta si registra un 58% (63%-95%). Da notare che tra le prime trenta città più trafficate del mondo ben dieci sono localizzate nella Repubblica popolare cinese.
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