Paolo Gentiloni è il nuovo presidente del Consiglio incaricato. La scelta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è caduta sul ministro degli Esteri del governo Renzi dopo tre giorni di consultazioni. Questa mattina intorno alle 9 il Quirinale aveva diffuso una nota in cui informava della convocazione per le 12.30. Gentiloni ha accettato con riserva.
Gli incontri istituzionali del capo dello Stato erano terminati ieri con il colloquio con la delegazione Pd, che però non aveva fornito nomi di possibili presidenti del consiglio per il dopo Renzi, complicando la scelta che però come annunciato è arrivata nel giro di poche ore da parte del presidente. Quindi questa mattina ha chiamato sul Colle l’esponente dem, dato per favorito in questi giorni per l’ottenimento dell’incarico e anche in segno di continuità con il precedente esecutivo. A Palazzo Chigi arriva l’unico nome che ha messo d’accordo le correnti del partito Democratico ed era gradito a Bersani, Franceschini e naturalmente al premier dimissionario Matteo Renzi eppure da lui così diverso.
Intorno all’una di notte il segretario dem aveva postato un lungo testo su Facebook dove dava per scontato il cambio di inquilino a Palazzo Chigi, mentre gli ultimi retroscena continuavano a dare qualche solida chance a un suo bis: “A chi verrà a Chigi dopo di me, lascio il mio più grande augurio di buon lavoro e tutto il mio tifo: noi siamo per l’Italia, non contro gli altri”. Il presidente del consiglio uscente, dimessosi dopo la sconfitta alla al referendum costituzionale, ha aggiunto: “Ho sofferto a chiudere gli scatoloni ieri notte, non me ne vergogno: non sono un robot. Ma so anche che l’esperienza scout ti insegna che non si arriva se non per ripartire”.
I toni non sembrano quelli di un addio alla politica: “Ai milioni di italiani che vogliono un futuro di idee e speranze per il nostro Paese dico che non ci stancheremo di riprovare e ripartire. Ci sono migliaia di luci che brillano nella notte italiana. Proveremo di nuovo a riunirle – spiega – Facendo tesoro degli errori che abbiamo fatto ma senza smettere di rischiare: solo chi cambia aiuta un Paese bello e difficile come l’Italia”. E “noi siamo quelli che ci provano davvero – sottolinea – Che quando perdono non danno la colpa agli altri. Che pensano che odiare sia meno utile di costruire. E che quando la sera rimboccano le coperte ai figli pensano che sì, ne valeva la pena. Sì, ne varrà la pena. Insieme”.
La convocazione di Gentiloni da parte di Mattarella ha scatenato le reazioni polemiche di M5s, Lega Nord, Fdi. Mentre Forza Italia chieda che si approvi la legge elettorale per tornare subito al voto.
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