La prima sezione del Tribunale Amministrativo Regionale, presieduta da Calogero Ferlisi ha sospeso il Decreto Assessoriale di Adozione del Piano Paesaggistico Ambiti 2 e 3 della Provincia di Trapani. Il pronunciamento segue il ricorso presentato dal Comune di Paceco, difeso e rappresentato dall’avvocato Giovanni Giacoppo del Foro di Messina. La sentenza del Tar ha come effetto l’immediata sospensione del Piano Paesaggistico sull’intero territorio interessato ricadente negli Ambiti 2 e 3, ossia la provincia di Trapani quasi nella sua interezza. Contestualmente risultano sospesi tutti gli atti o provvedimenti antecedenti o successivi che ne hanno determinato l’adozione. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Paceco Biagio Martorana: “Con questa decisione del Tar, viene salvaguardata la provincia nella sua interezza”. Non si esclude, tuttavia, un ricorso al Cga da parte dell’assessorato regionale, che potrebbe dunque impugnare la sentenza emessa a Palermo nella giornata di ieri. La trattazione di merito del ricorso è invece stata fissata per il 23 novembre 2017.
Nel suo pronunciamento il Tar ha sottolineato la fondatezza della richiesta di sospensione dei provvedimenti impugnati dal Comune di Paceco, “nei termini e nei limiti di seguito precisati”: “Considerato – si legge nel testo dell’ordinanza – quanto al fumus boni iuris, che questo TAR con sentenza n.2173/2015, ha affermato il principio secondo cui “le prescrizioni di tutela”, ossia le specifiche e puntuali disposizioni relative a ben individuati “beni paesaggistici” ostano, sin dall’adozione del Piano, alla realizzazione di “interventi” di segno contrario, laddove le più generali “previsioni”, ossia gli indirizzi di massima stabiliti dal Piano, acquistano cogenza (e prevalgono sulla configgente pianificazione territoriale ed urbanistica) solo con l’approvazione del Piano”; “Ritenuto pertanto – si legge ancora – che le misure di salvaguardia dei piani in questione possono giustificarsi unicamente con riguardo alle “prescrizioni di tutela”, ma non anche alle cosiddette “previsioni”, e che dunque per questa parte la domanda cautelare appare assistita da significativi elementi di fondatezza, nonché sorretta da un pregiudizio grave ed irreparabile agli interessi portati dall’amministrazione comunale (in termini di ostacolo alle iniziative su aree per le quali non è giuridicamente configurabile un effetto prodromico anticipato delle previsioni di piano), e che dunque la domanda cautelare debba essere accolta”.
Sintetizzando, il Tar ha disposto un provvedimento di sospensione che non vale per le norme di salvaguardardia e tutela del paesaggio (le cosiddette norme di prescrizione), ma per quelle di previsione. “Di fatto vengono accolti dei rilievi che erano stati posti dal Comune di Paceco, ma gli effetti della sentenza valgono per tutto l’ambito – spiega l’assessore all’urbanistica del Comune di Marsala Rino Passalacqua -. Il Piano Paesaggistico, tuttavia, non viene smontato, perchè restano in piedi le norme di salvaguardia”. Per intenderci, nulla cambierà per quanto riguarda lo Stagnone, mentre il pronunciamento del Tar blocca gli effetti di quanto prevedeva il Piano, ad esempio, sulle zone collinari che si trovano nel marsalese a destra dello scorrimento veloce. “Approfondiremo tuttavia la questione nei prossimi giorni – conclude Passalacqua – in modo da capire che impatto avrà la sentenza sull’intero territorio”.
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