La Commissione Affari Istituzionali dell’ARS ha approvato il ddl che cambia la struttura delle giunte comunali, con una particolare attenzione alla componente femminile.
Nei Comuni fino a 10 mila abitanti, oltre al sindaco, che presiede la giunta, il numero massimo di assessori sarà pari a 4; nei comuni da 10 mila a 30 mila, 5 assessori; da 30 mila a 100 mila, 7 assessori; da 100 mila a 250 mila, 9 assessori; da 250 mila a 500 mila, 10 assessori; per i comuni oltre i 500 mila abitanti, il numero massimo è fissato in 11 assessori.
Per gratificare il pregevole contributo femminile nell’attività politica e amministrativa, è stata prevista in giunta una presenza di genere di almeno il 40% nei comuni con oltre 10 mila abitanti, mentre nei comuni fino a 10 mila abitanti, nel rispetto della rappresentanza, almeno 1 assessore deve garantire la diversificazione di genere. Inoltre è stata prevista l’incompatibilità tra la carica di consigliere comunale e quella di assessore nei comuni superiori a 15 mila abitanti. Le modifiche votate non comporteranno alcun aggravio di spesa per la Regione.
“Il disegno di legge varato risponde specialmente agli interessi dei piccoli comuni – le parole di Stefano Pellegrino, Presidente della Commissione Affari Istituzionali -. che nei periodi di alta stagione turistica, per il fisiologico aumento della popolazione, debbono far fronte ad un aumento del carico di funzioni. E ciò, spesso, dovendo i pochi assessori svolgere funzioni incompatibili tra loro e, comunque, di grande responsabilità: salute e lavori pubblici, agricoltura e bilancio, solo per fare un esempio”.
VARIAZIONI BILANCIO – Sull’approvazione del Ddl per le variazioni al bilancio, la deputata dell’UDC Eleonora Lo Curto interviene con una nota con la quale esalta il segnale verso tante categorie che attendevano la legge per avere la garanzia del pagamento degli stipendi. Tra queste, i precari che attendono la stabilizzazione. Tra le altre iniziative positive ricorda la Lo Curto, anche i fondi per l’Istituto regionale del vino e dell’olio sul quale grava la possibilità di pignoramento che non permetteva l’erogazione degli emolumenti ai dipendenti e l’attività di certificazione per i vini e gli oli siciliani. E, infine, le misure a favore dei comuni con livelli di raccolta differenziata oltre il 65%.
“Ora abbiamo davanti la legge di stabilità sulla quale auspico un rinsaldamento di tutte le forze della coalizione utile a non cedere alle pretese di singoli parlamentari e a dimostrare come le opposizioni lavorino solo per vedere andare sotto il Governo – le parole della Lo Curto -. Anche stasera Cinquestelle e Pd sono venuti meno agli impegni presi in conferenza dei capigruppo per dare il via alle variazioni. Le sceneggiate sulla ripetizione del voto finale sono servite – conclude – a rendere evidente la loro ignavia ed incoerenza”.
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