Il recente comunicato della Giunta delle Comunità Ebraiche Italiane che dichiara necessaria un’azione “intensa, decisa, equilibrata” delle stesse di fronte all’ “attacco delle forze terroristiche che controllano Gaza”, presenta i recenti fatti di Gaza sotto una luce distorta e per noi inaccettabile.
Sembra quasi che Israele sia aggredito da potenti terroristi, invece di essere il potente aggressore di una popolazione in mezzo alla quale sono attivi un numero imprecisato, ma piccolo, di combattenti palestinesi. L’attacco è stato israeliano, ed è avvenuto in un periodo in cui sembrava aprirsi la prospettiva di un governo di unità nazionale tra Hamas e l’Autorità Palestinese. Dopo la scomparsa e l’omicidio di tre ragazzi israeliani nei Territori Occupati, Israele, senza fornire prove della responsabilità di Hamas, ha iniziato un’escalation, ha compiuto uccisioni e arresti in massa, e alla prevedibile risposta con lancio di razzi ha iniziato il terribile attacco a Gaza causando quasi 2000 morti fra la loro popolazione, vittime per lo più innocenti, migliaia di feriti, mezzo milione di sfollati e la devastazione di interi quartieri.
È chiaramente gravissimo anche il lancio di razzi da parte di Hamas risultato in diverse vittime civili in Israele, ma il bilancio dei morti è lì a dimostrare nel modo più convincente come stiano le cose. Israele ha compiuto spaventose uccisioni di civili, la cui presenza nella zona di operazioni troppo spesso non ha impedito alle forze armate israeliane di bombardare compiendo strage. La convenzione di Ginevra parla chiaro: “nessuna violazione di tali divieti [tra cui il divieto di mescolarsi tra i civili] potrà dispensare le Parti in conflitto dai loro obblighi giuridici nei confronti della popolazione civile”.
Non si deve dimenticare che Gaza è sottoposta a uno strettissimo assedio dal 2007, 7 anni! Israele ha privato i palestinesi di Gaza della libertà di movimento, ha distrutto la loro economia, la loro vita civile, la loro libertà personale. L’Italia, l’Europa gli USA ed il resto del mondo hanno il dovere di frenare l’aggressione con metodi efficaci: smettere di rifornire Israele di armi e munizioni, ed isolarlo dalla comunità dei Paesi civili finché non cessi l’attacco, l’imprigionamento nella Striscia e l’occupazione dei territori Palestinesi, a Gaza e nella Cisgiordania.
Come ebrei italiani siamo inoltre allibiti per l’automatismo con cui i dirigenti delle Comunità Ebraiche costituite sostengono Israele, anche quando questo compie atti palesemente illegali e immorali, che esasperano la violenza anziché avvicinare la pace.
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