C’è anche il comune di Calatafimi-Segesta tra quelli al centro della seduta di ieri della giunta regionale. Al vaglio la ripartizione di somme legate al Fondo per lo sviluppo e la coesione. Interventi anche a Ravanusa, Sciacca, Trapani e Bellolampo.
Dopo quasi 7 anni dall’approvazione e finanziamento, sembra finalmente arrivato il momento di vedere il via definitivo all’impianto di compostaggio pubblico di Calatafimi Segesta. C’è infatti anche Calatafimi-Segesta tra i comuni interessati dalla riunione di giunta regionale che è ha preso il via ieri pomeriggio a palazzo d’Orleans. Al vaglio del governo Musumeci la ripartizione di fondi per la realizzazione di impianti di trattamento per i rifiuti, uno dei nodi principali nel percorso di uscita dall’emergenza nell’Isola. A maggior ragione adesso che la raccolta differenziata è cresciuta – gli ultimi dati registrano il superamento del 35 per cento – il tema diventa centrale, se si vuole evitare di continuare a ricorrere alle discariche.
Per l’impianto di Calatafimi-Segesta, saranno destinati oltre 14 milioni e mezzo, provenienti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione. Stessa origine anche per gli altri quattro interventi, per i quali i soggetti competenti a realizzarli, ovvero Comuni o Srr, dopo avere ottenuto la benedizione politica, dovranno iniziare l’iter per ottenere l’autorizzazione integrata ambientale (Aia).
Via libera dunque alla discarica per rifiuti non pericolosi di Sciacca, dove in contrada Saraceno-Salinella verrà realizzato anche un impianto per il trattamento meccanico-biologico, con costi complessivi che superano i 18 milioni. Al centro della riunione anche la realizzazione della settima vasca di Bellolampo: 30,6 milioni di euro necessari a garantire nuovo spazio per i rifiuti indifferenziati raccolto nel Palermitano, nella consapevolezza che il capoluogo, con le altre grandi città siciliane, resta ancora indietro sui livelli di differenziata. Un altro impianto di compostaggio è stato pianificato a Ravanusa. Nel centro dell’Agrigentino arriveranno oltre 19,3 milioni di euro. Infine per Trapani, è stato finanziato il primo lotto per la realizzazione della nuova vasca della discarica. In questo caso i fondi ammontano a 13,2 milioni.
La volontà di puntare sull’impiantistica pubblica è figlia anche del tentativo di cercare di creare alternative ai privati che, da anni in diverse zone dell’isola, operano quasi in regime di monopolio.
La dichiarazione del Assessore regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon:
“Ieri sera in giunta abbiamo approvato una delibera che finanzia cinque impianti di rifiuti pubblici per un totale di 57 milioni di euro. Tra questi ci sono due impianti di compostaggio, a Calatafimi-Segesta e a Ravanusa, molto utili e importanti per il conferimento dell’organico. La quantità di umido va infatti aumentando man mano che la differenziata cresce sempre di più.
Gli altri interventi riguardano il Tmb e il primo lotto della discarica di Sciacca, la piattaforma integrata di Trapani e la settima vasca di Bellolampo.
Dimostriamo coi fatti quello che avevamo già previsto nel piano rifiuti, ovvero l’intenzione di dare priorità agli impianti pubblici e garantire l’autonomia gestionale ai territori, per calmierare i prezzi e consentire una gestione ordinaria senza il rischio di continue emergenza.
Ci sono gravi ritardi del passato da recuperare, ma stiamo correndo al massimo. C’è ancora tanto da fare, vi terremo aggiornati.”
Per Calatafimi Segesta dunque una grande opportunità lavorativa ed economica dopo ben 7 anni. Un grazie va all’allora Assessore Francesco Gruppuso, all’ex Sindaco Nicola Ferrara e a Salvatore Lanza nonché a tutti coloro che si sono impegnati per veder finalmente sbloccata questa importante opera.
Ricordiamo che l’impianto in questione non prevede nessun processo di gassificazione/incenerimento, a differenza di altre tipologie di impianti, e che viene trattato solo ed esclusivamente la parte umida dei rifiuti. Nulla a che vedere dunque con gassificatori o termovalorizzatori.
Ricordiamo inoltre che l’impianto in questione sorgerà su un terreno confiscato alla mafia ed affidato al Comune di Calatafimi Segesta. Quindi, a differenza di come sostiene qualche ignorante in qualche video, nessuna vicinanza al Parco Archeologico o altro, e nessun interesse sul terreno visto che terreno del Comune di Calatafimi Segesta.
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