ODESSA, UCRAINA. Fino a ieri c’erano due campi, chiamati “pro -ucraino ” e “pro – russo” . Entrambi gli schieramenti tengono raduni , workshop e marce per la città che si sono concluse in scontri locali e piccoli combattimenti. Il 1 ° maggio i sostenitori filo-russi hanno tenuto una marcia in città , di cui nessuno si è preoccupato . Attivisti filo- russi hanno stabilito un accampamento permanente in una delle piazze cittadine , Kulikovo Campo , che ha servito come ” trampolino di lancio ” per i loro battibecchi. Nel giro di due giorni, la vicenda si sposta dall’altra parte della città dove un altro gruppo di attivisti, spacciandosi per filo-russi, attaccano i manifestanti filo-ucraini radunati in un corteo per “L’unità dell’ Ucraina”. Il caos più totale inizia quando il corteo arriva nei pressi dello stadio e i tifosi, finita la partita tra Metalist e Chernomorets, si avviano all’uscita. Essendo nel bel mezzo dello scontro, anche i tifosi vengono attaccati dai presunti filo-russi avendo, però, la meglio su di essi. Presi dall’ adrenalina, i fanatici del calcio continuano a devastare la città.
Poco dopo, in un’altra zona della città, nella piazza davanti il Palazzo dei Sindacati, un gruppo di filo-russi, stabilitosi nel medesimo largo, viene attaccato da una banda di provenienza ancora incerta. Bruciate le loro tende, non avendo altra scelta, i sostenitori della Russia decidono di rifugiarsi nel palazzo di fronte la piazza, ma non avendo placato l’ira dei loro avversari, quest’ultimi decidono di bruciare anche il palazzo causando così decine di morti .
Caterina Vivona
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