All’ateneo romano lectio magistralis organizzata alla facoltà di Medicina con una ricostruzione del naufragio del Giglio. Il rettore Luigi Frati deferisce il docente che ha invitato l’ex comandante, Vincenzo Mastronardi. L’università “prende le distanze dal grave episodio e lo condanna fermamente”
“Trovo che l’intervento di Schettino nel corso di un seminario organizzato da un docente dell’Università La Sapienza di Roma sia un fatto sconcertante”. Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, commenta così la scelta di organizzare una lectio magistralis sulla gestione del panico presso la facoltà di Medicina dell’ateneo e di affidarla all’ex comandante, attualmente rinviato a giudizio al Tribunale di Grosseto per il grave disastro della Costa Concordia. Una tragedia avvenuta a gennaio 2012 e nella quale sono morte 32 persone. Interviene durissimo anche il rettore Luigi Frati, che parla di “iniziativa autonoma e indegna presa da un docente”, un “grave episodio” che l’ateneo “condanna fermamente” e dal quale “prende le distanze”. Il professore in questione è Vincenzo Mastronardi, direttore del Master in Scienze criminologico-forensi ’Dalla scena del crimine al profiling‘, che è stato deferito al Comitato Etico “perché ne valuti i profili, anche ai fini disciplinari”.
Nel corso dell’intervento Schettino, oltre a fornire una personale ricostruzione del naufragio delGiglio, ha intrattenuto gli studenti con aneddoti tratti dalla sua esperienza di comandante, soffermandosi in particolare sulla gestione di situazioni di panico e crisi. E, alla fine, ha anche ricevuto un diploma dall’ateneo. “Sono stato invitato come esperto e ho illustrato agli studenti la gestione del controllo del panico”, ha spiegato. “So come ci si comporta in casi del genere e come bisogna reagire quando ci sono equipaggi di etnie diverse”. Tra l’altro, ha aggiunto, “ci sono studi accademici comparativi che mettono a confronto il disastro della Concordia con altre tragedie simili, anche con l’attentato alle Torri Gemelle“.
Il ministro Giannini: “Sconcertante” – “L’autonomia universitaria non può essere declinata in spregio alle famiglie delle vittime della tragedia della Concordia che rappresenta ancora una ferita aperta per questo Paese”, ha detto in una nota il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini. “Non si può certo pensare – continua il ministro – di rendere più attrattiviMaster e seminari sfruttando l’onda mediatica perché si tratta di un atteggiamento che non fa onore alla nostra Accademia. Le nostre Università devono continuare a essere luoghi in cui si trasmettono il sapere, la dottrina e il metodo e non dove si produce spettacolarizzazione”.
A sollecitare le parole di condanna da parte di Viale Trastevere erano stati in mattinata i senatori NcdAntonio Gentile, Giovanni Bilardi, Guido Viceconte, Piero Aiello e Ulisse Di Giacomo che avevano chiesto al ministro di intervenire “oggi stesso” per annullare il master “se è vero che il dottor Schettino, dopo un’estate sugli scogli, insegna gestione del panico a un master di criminologia alla Sapienza”. I senatori poi ricordavano che l’ex comandante “è imputato con gravissimi indizi per la strage della Concordia e quanto sta accadendo offende la memoria delle vittime e lo stesso concetto di Paese normale dell’Italia agli occhi del mondo. Invitiamo anche il Rettore della Sapienza ad agiremotu proprio – concludeva la nota – visto che non vi è nulla di scientifico in questa iniziativa, tanto che sembra un insulto istituzionale assegnare all’ex comandante la gestione del panico”.
Il rettore Frati: “La libertà accademica non può essere irresponsabilità” – ”La partecipazione di Schettino è stata una iniziativa autonoma ed indegna di un docente, con la libertà accademica che non può essere irresponsabilità – ha spiegato in una nota il rettore Luigi Frati – La Sapienza prende le distanze dal così grave episodio, lo condanna fermamente, e deferisce immediatamente il professor Mastronardi al Comitato etico, perché ne valuti i profili, anche ai fini disciplinari”.
La Sapienza, ha proseguito Frati, “è indignata per il fatto e prende le distanze dall’iniziativa del direttore del Master, professor Vincenzo Maria Mastronardi. Tutti ricordano il dialogo da Livorno tra il Comandante dell’area-Tirreno e Schettino – ricorda il rettore – con l’ordine perentorio di ritornare sulla nave, che nel mezzo del disastro era stata abbandonata da Schettino con i passeggeri in grave pericolo. Basterebbe questo per bollare l’iniziativa del direttore del Master come deviante rispetto alle finalità di un qualsiasi evento accademico”.
“Alle patetiche scuse del professor Mastronardi, immediatamente chiamato telefonicamente dal rettore – sottolinea la nota dell’università – fa riscontro il programma, ora acquisito, di ‘Sabato 5 luglio 2014, Circolo Aeronautica, Casa dell’Aviatore’ ore 11.00-12.30 – Ricostruzione dell’evento critico della Costa Concordia con l’aiuto della grafica in 3D; commenterà il Comandante Francesco Schettino’. Proprio il programma accentua la gravità dell’episodio per le sedi (università e Aeronautica militare), per l’assenza – osserva La Sapienza – di contraddittorio (sarebbe stato interessante la presenza di qualcuno dei passeggeri o di chi ha avuto un parente deceduto), per non esservi stata una doverosa astensione essendovi un procedimento giudiziario penale in corso (con l’aggravante di dare strumentalmente allo Schettino una platea universitaria)”.
La tesi di Schettino sul naufragio della Concordia – Nella sua personale ricostruzione del naufragio, l’ex comandante sfida la verità dei periti e degli ufficiali della Capitaneria. Ribadisce che dopo l’urto sugli scogli del Giglio è stato lui a portare la Costa Concordia a ridosso del porto dell’isola per consentire così le operazioni di soccorso. La sua, però, è una tesi che è già stata smentita dalle relazioni di ammiragli e ingegneri nominati dal tribunale. Nelle ultime settimane, durante il trasferimento del relitto a Genova, l’ex capitano era andato oltre, sostenendo che il merito del successo del trasferimento del relitto a Genova fosse anche suo.
“L’esito positivo ed encomiabile della complessa operazione, che ha consentito di recuperare la Concordia senza creare danni ambientali, ha rafforzato la mia convinzione di avere compiuto la giusta decisione, nel lasciarla adagiare sul basso fondale anziché correre il rischio che potesse inabissarsi al largo – aveva dichiarato in una nota scritta diffusa dalle agenzie di stampa – Durante il trasferimento non ho mai avuto dubbi in merito al buon esito dell’operazione e rivedere la Concordia in porto credo possa essere ragione di riflessione in merito alle scelte compiute, dopo l’urto con il basso fondale delle Scole”.
Secondo Schettino, poi, “l’inaspettato e repentino abbattimento su di un lato della nave, congiuntamente alle concause verificatesi, queste ultime tuttora in corso di accertamento processuale, hanno purtroppo contribuito alla dolorosa perdita di vite umane. Questo evento luttuoso nel dolore unisce coloro che sono stati direttamente toccati negli affetti più cari. Che sia ora la mano dell’uomo a demolirla – aveva aggiunto – farà in modo che la Concordia riviva in altre forme e questa consapevolezza allevia ferite che difficilmente possono essere comprese da chi non è addetto ai lavori”.
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