I Comuni siciliani potranno dotarsi di un energy manager qualificato per predisporre i Piani di azione per l’energia sostenibile e il clima. Per farlo la Regione metterà a disposizione 6,5 milioni di euro. Lo prevede un bando predisposto dal dipartimento dell’Energia, guidato da Salvatore D’Urso, che sarà pubblicato nei prossimi giorni sul sito web istituzionale.
“Vogliamo promuovere e sostenere – afferma il presidente Nello Musumeci – gli Enti locali nella definizione dei Piani, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 40 per cento entro il 2030, secondo quanto previsto dalla Commissione europea. Attraverso l’istituzione degli energy manager comunali – prosegue il governatore – dotiamo i territori di una figura indispensabile per il miglioramento delle metodiche di efficientamento energetico e per gestire i rapporti con la Regione, in merito alle attività previste nei Piani”.
Il contributo previsto per tutti i 390 Comuni siciliani prevede una parte fissa, crescente per fascia demografica di appartenenza, e una variabile, proporzionale al numero di abitanti residenti. Si va da un minimo di diecimila a un massimo di quindicimila euro, quale quota fissa, mentre il contributo variabile è compreso tra 0,10 e 0,80 centesimi di euro per abitante. Il coinvolgimento attivo delle comunità locali rappresenta uno dei requisiti necessari per accedere ai contributi. Previste, dunque, attività di sensibilizzazione verso i cittadini, attraverso azioni di comunicazione mirate, volte alla diffusione di buone pratiche ambientali e finalizzate alla formazione di una coscienza ecologica all’interno del territorio di riferimento.
L’adesione – su base volontaria – dei Comuni al Programma di ripartizione delle risorse per la redazione del Piano prevede: il miglioramento dell’efficienza energetica nell’edilizia (pubblica e privata) e nella pubblica illuminazione; l’integrazione della produzione di energia da fonti rinnovabili; lo sviluppo di forme e di mezzi di trasporto urbano sostenibile; la realizzazione di infrastrutture energetiche locali quali le reti intelligenti (smart grids), incluse quelle per la ricarica e il rifornimento della mobilità verde. Il Piano energetico dovrà essere predisposto e approvato dal Consiglio comunale entro due anni dalla delibera di adesione al Programma triennale, attraverso la figura di un energy manager qualificato all’interno dei Comuni, che si occuperà di gestire i rapporti con la Regione relativi all’invio dei dati del monitoraggio energetico e delle emissioni di CO2 a livello locale. I Comuni che beneficeranno dei contributi provvederanno all’inserimento delle informazioni prodotte in un’apposita banca dati predisposta dalla Regione: un’attività propedeutica alla redazione del Piano energetico ambientale.
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