Dopo lo stato di calamità per l’assenza di piogge dichiarato dal governo di Roma su richiesta di Palermo, gli agricoltori potranno ricevere anticipi fino al 70% degli aiuti diretti e fino all’85% dei pagamenti per le misure di sostegno dello sviluppo rurale legate alle superfici e agli animali.
Il via libera è arrivato dalla Commissione europea, e riguarda tutte le imprese delle undici regioni italiane per le quali è stato dichiarato lo stato di calamità e altri nove paesi europei alle prese con siccità e condizioni climatiche avverse. Secondo le regole della politica agricola comunitaria, l’esecutivo europeo può autorizzare l’anticipo dei pagamenti dal 16 ottobre al 30 novembre fino al 50% per i sussidi diretti e fino al 70% per le misure dello sviluppo rurale. Percentuali che per le domande 2017 sono state incrementate in deroga ai regolamenti e su richiesta di alcuni Stati, tra cui l’Italia, che hanno segnalato a Bruxelles i problemi di liquidità degli agricoltori.
Gli imprenditori siciliani beneficiari dell’anticipo, sottolineano dall’assessorato regionale all’Agricoltura, sono circa 110mila tra chi ha fatto richiesta per gli aiuti diretti gestiti dal Ministero e chi ha invece chiesto contributi sulle misure a superficie previste dal Psr, per un ammontare complessivo di oltre 350 milioni di euro. Nel dettaglio, si tratta di circa di circa 100mila aziende beneficiarie di 250 milioni di euro di aiuti diretti, e di 10mila imprese che otterranno oltre 100 milioni di euro per le misure a superficie contemplate dal Piano di sviluppo rurale (biologico, aree natura 2000, aree svantaggiate e indennità compensative).
Soddisfatto l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, che parla di una «iniezione di liquidità vitale per tutto il comparto, dopo l’estate più nera degli ultimi dieci anni». Contattato per capire quando verranno elargiti gli anticipi, l’assessore chiarisce e precisa che la gestione degli aiuti diretti è totalmente in capo al ministero, mentre quella dei pagamenti per le misure di sostegno è coordinata dall’Agea, l’Agenzia governativa per le erogazioni in agricoltura, «dunque è difficile stabilire già da ora i tempi, ma noi, almeno per quanto riguarda la gestione Agea, verificheremo le modalità di assegnazione».
L’augurio di Cracolici è che «le pratiche vengano snellite e gli anticipi arrivino entro il 2017. Sono sicuro che sarà così, e che la maggior parte degli agricoltori che ha fatto domanda riceverà tutto entro l’anno, insieme alle anticipazioni che restano ancora da pagare, relative al 2015 e 2016, ancora in corso di pagamento». Soddisfazione esprime anche la Coldiretti Sicilia, che parla di «notizia positiva» in un momento così buio per tutto il settore, ma sottolinea: «sarebbe necessario anche pagare le misure a superficie arretrate, inoltre speriamo che l’anticipo arrivi a tutti i destinatari e non a pochi come è successo negli anni scorsi». L’associazione degli agricoltori tiene anche a precisare «che l’aiuto non può essere una compensazione per la siccità, perché il danno subito dalla mancanza di politiche infrastrutturali è incalcolabile. Adesso che il cambiamento climatico presenta il conto ci si accorge che strutture elefantiache non hanno portato alla qualificazione che ci si aspettava. Noi non vogliamo l’agricoltura dell’emergenza ma vogliamo produrre e guadagnare mercati con le nostre forze».
Intanto, dopo l’estate torrida, si avvicina il pericolo temporali, e arriva il monito del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, che ha scritto ai presidenti delle Regioni, ai prefetti, all’Anci e all’Upi invitando tutti «a prepararsi al meglio per affrontare il maltempo autunnale che potrebbe determinare effetti pesanti sulla popolazione e sul territorio».
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