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Tutte le bugie di Trump nella sua conferenza stampa sui presunti brogli

By   /  6 Novembre 2020  /  No Comments

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Cnn l’ha definito, non a caso, “il discorso più disonesto della sua presidenza”. Un po’ di fact-checking sulle sue ultime affermazioni più eclatanti, del tutto false

Sono passati pochi giorni dall’Election Day del 3 novembre e, mentre si aspetta la conta degli ultimi voti per decidere se il democratico Joe Biden sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha “rilasciato il discorso più disonesto della sua presidenza”. Lo ha dichiarato la rete Cnn, riferendosi alla conferenza stampa in prima serata che il tycoon ha tenuto dalla briefing room della Casa Bianca nel pomeriggio di giovedì 5 novembre. 

La quantità di affermazioni non veritiere pronunciate dal presidente in carica è stata così elevata che le principali reti televisive statunitensi Abc, Cbs e Nbs hanno interrotto il suo discorso in diretta per sottoporle a fact-checking. “Ho guardato o letto la trascrizione di ogni discorso di Trump dalla fine del 2016. Ho catalogato migliaia e migliaia di sue false affermazioni. Non l’ho mai visto mentire in modo più completo e più eclatante di quanto abbia fatto giovedì sera alla Casa Bianca” ha riportato il giornalista della Cnn Daniel Dale. Sull’orlo di una probabile sconfitta, infatti, da giorni Trump sta attaccando la legittimità del processo democratico statunitense. Ecco le principali false accuse che ha lanciato contro il sistema elettorale e i democratici (e le relative smentite).

I democratici stanno rubando le elezioni

Trump ha affermato che i suoi oppositori (senza nome) stanno “cercando di rubare le elezioni”, oltre che “cercando di truccarle”. Falso: non esiste alcun fondamento di questa affermazione. Le presidenziali del 2020 sono delle consultazioni legittime. I funzionari elettorali stanno semplicemente finendo di contare i voti legalmente espressi.

Il voto per corrispondenza è una frode

Trump ha definito il voto per posta “un sistema corrotto”, aggiungendo in seguito che “è in corso una tremenda corruzione e frode”. Falso: anche questa affermazione è semplicemente sbagliata. La frode è estremamente rara con il voto per corrispondenza e non vi è alcuna base empirica per definire l’intero sistema danneggiato.

Il conteggio dei voti sta avvenendo in modo illegittimo

Trump ha iniziato il proprio discorso dicendo: “Se contate i voti legali, vinco facilmente. Se contate i voti illegali, possono provare a rubarci le elezioni”. Poi ha affermato: “In realtà stavamo vincendo in tutti gli stati chiave, poi i nostri numeri hanno iniziato miracolosamente a ridursi…” e che “in più stati in bilico, il conteggio è stato interrotto per ore e ore la notte delle elezioni, con risultati nascosti dalle principali sedi gestite dai democratici solo per apparire in seguito. E certamente sono apparsi, e tutti portavano il nome Biden, o quasi tutti”. Secondo il presidente, infatti, “è incredibile come le schede per posta siano così di parte”. 

Ebbene, tutto ciò è falso: Trump è sull’orlo della sconfitta perché si continuano a contare voti legali. Non c’è alcuna evidenza o fondamento per ritenere valida l’accusa che si stiano contando “voti illegali” e non è la legittimità dei voti la fonte dei suoi guai elettorali. Per quel che si sa – e ci sono organismi preposti a controllare – c’è nessuna manipolazione del voto per posta per favorire il Partito democratico. Semplicemente, molti più democratici che repubblicani hanno scelto di votare per corrispondenza – una cosa che non dovrebbe stupire Trump, dato che ha esortato lui stesso i suoi a non votare per posta – e il fatto che ogni stato federale decida in autonomia l’ordine in cui conteggiare i voti ha determinato il momento in cui il presidente ha perso il suo vantaggio elettorale. 

In alcuni stati, come Florida e Arizona, i voti per posta sono stati contati prima dei voti espressi di persona, e quindi il sostegno di Trump non ha subito grossi scossoni. Inoltre, non è vero che “tutte” le schede elettorali di absentee voterscontate mercoledì 4 novembre e giovedì 5 novembre sono andate a Biden. Anche Trump ha ottenuto decine di migliaia di voti dagli elettori per posta in Pennsylvania e Michigan. In ogni caso, non c’è nulla di sospetto nel fatto che molti più elettori di Biden abbiano scelto di votare per corrispondenza: il candidato democratico ha incoraggiato i suoi sostenitori a farlo, mentre Trump ha incessantemente denigrato il sistema per tutta la sua campagna.

Dei voti illegali sono stati espressi dopo l’Election Day

Trump ha dichiarato che “nessun voto illegale” dovrebbe essere consentito dopo il giorno delle elezioni, suggerendo implicitamente che tale voto illegale sia avvenuto in questi giorni. Estremamente falso: i voti non sono stati espressi dopo il giorno delle elezioni, stanno solo venendo conteggiati successivamente, come sempre. Alcuni stati accettano le schede elettorali per posta ricevute anche dopo il giorno delle elezioni, se queste vengono timbrate durante l’Election Day o prima.

Sono stati inviate per posta agli elettori delle schede non richieste

Trump ha affermato che gli stati hanno inviato decine di milioni di schede “non richieste” senza “alcuna misura di verifica”. Si riferiva agli stati che hanno inviato una scheda elettorale a ciascun elettore registrato idoneo senza che avvenisse una richiesta specifica da parte dell’elettore. Falso: i nove stati (più Washington D.C.) che hanno inviato tali schede hanno varie misure di sicurezza per le schede elettorali, come il controllo della corrispondenza delle firme, per garantire che stiano esprimendo il voto le persone corrette. Tra l’altro, uno degli stati che invia queste cosiddette schede “non richieste” è proprio quello di Utah gestito dai repubblicani, dove Trump è rimasto vincitore.

Trump ha vinto in Wisconsin, Michigan, Pennsylvania e Georgia

Trump ha affermato di aver “vinto” in questi quattro stati, citando i suoi primi sostanziali avanzamenti nel conteggio dei voti lì. Falso: mantenere un vantaggio prima che tutti i voti siano contati non significa aver vinto, specie se è un vantaggio viziato da dinamiche di voto politicizzate. Secondo la maggior parte delle proiezioni (come quella del New York Times) Trump ha perso sia in Wisconsin che Michigan. Inoltre, al momento della sua conferenza stampa del 5 novembre, era in difficoltà anche in Pennsylvania – dato che venivano contati i voti delle aree di tendenza democratica – e il suo margine in Georgia si stava riducendo rapidamente.

Gli scrutini negli ultimi stati in bilico sono gestiti da democratici

Trump ha detto che “ci sono solo pochi stati ancora da decidere nella corsa presidenziale. L’apparato di voto di quegli stati è gestito in tutti i casi dai democratici”, come nel caso dello stato di Georgia. Falso: il funzionario elettorale capo della Georgia, il segretario di stato Brad Raffensperger, è un repubblicano. Così come la segretaria di stato del Nevada Barbara Cegavske, dove la competizione è altrettanto serrata. Ad ogni modo, oltre al fatto che sono le contee locali che contano effettivamente i voti, non ci sono basi nemmeno per suggerire che i funzionari elettorali democratici di altri stati abbiano fatto qualcosa di sbagliato.

Agli osservatori elettorali repubblicani è stato impedito l’accesso ai seggi

Secondo Trump: “Alla nostra campagna è stato negato l’accesso per osservare qualsiasi conteggio a Detroit”. Falsissimo: la giornalista della Cnn Annie Grayer ha riportato di aver visto i rappresentanti della campagna di Trump aggirarsi per tre giorni al Tfc Center, dove si sta effettuando il conteggio delle schede di Detroit. Lunedì 2 novembre, Grayer ha anche scattato una foto ai repubblicani che hanno fatto il check-in presso l’election center. Il consulente legale di Detroit Lawrence Garcia mercoledì 4 novembre ha contato circa 225 candidati repubblicani nella struttura, insieme a 256 democratici e 76 indipendenti. 

Grayer ha poi riferito di aver visto due persone essere cacciate dall’edificio, una di affiliazione repubblicana (che si è rifiutata di indossare la mascherina anti Covid-19) e un’altra di appartenenza politica indeterminata (per aver causato confusione mentre indossava una maschera di Halloween). Ma ciò non significa che nessun osservatore di Trump sia stato ammesso ai seggi.

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