Il testo ha ottenuto il via libera con 372 sì e 51 contrari, passa anche la fiducia. Il presidente del Consiglio su Facebook: “Le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie”. Il portavoce dell’organizzazione per la famiglia tradizionale a Repubblica: “Premier va fermato”. I sostenitori del Family Day su Twitter contro la ministra per le Riforme
Le Unioni civili sono legge. La Camera ha approvato con 372 sì e 51 no il provvedimento: a favore la maggioranza, i verdiniani e una parte di Forza Italia; astenuto il Movimento 5 stelle e il partito di Pippo Civati Possibile; contrari la Lega Nord e Fratelli d’Italia. Nel pomeriggio il governo ha ottenuto la fiducia a Montecitorio e in un secondo momento c’è stato il via libera al testo che, frutto di una mediazione di maggioranza con lo stralcio della stepchild adoption, ha fatto discutere fino all’ultimo. La fiducia è la numero 53 del governo Renzi. I sì sono stati 369, con 193 contrari e 2 astenuti. Le destre, da Fdi a Passera al Carroccio, hanno già annunciato che cominceranno a lavorare per un referendum abrogativo e Matteo Salvini ha fatto un appello ai sindaci leghisti perché disobbediscano e non applichino la legge.
Il Pd e Matteo Renziesultano nonostante il testo non sia forte come l’originale. “E’ un giorno storico”, ha detto il presidente del Consiglio. “Approviamo la legge mettendo la fiducia perché non erano possibili ulteriori ritardi dopo anni di tentativi falliti. In queste ore decisive tengo stretto nel mio cuore il pensiero e il ricordo di Alessia. E questo mi basta. Perché le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie”, ha concluso il leader dem citando l’amica ed ex assessora alla provincia di Firenze Alessia Ballini, personaggio famoso per le sue battaglie per i diritti civili e che è morta a 41 anni a causa di un tumore. “Così perdo voti? La battaglia andava fatta“, ha commentato in serata a Radio Capital. Il renziano Andrea Marcucci ha voluto ringraziare pubblicamente la maggioranza e i verdiniani: “Non si può fare lo stesso con i parlamentari del M5S, la cui doppiezza ha messo realmente a rischio un provvedimento di civiltà, che ci riporta in Europa”. Intanto i principali giornali stranieri, in testa Le Monde e El Paìs, hanno “celebrato” il risultato del governo Renzi. L’Italia “era l’ultimo grande Paese dell’Europa occidentale – sottolinea il quotidiano francese – a non avere ancora una legge in materia”. “Matteo Renzi vuole tirare fuori l’Italia dal suo ritardo di decenni in materia di diritti civili”, scrive il giornale spagnolo.
Il mondo lgbt ha atteso con ansia l’ultimo via libera al provvedimento, nonostante negli scorsi mesi abbia fortemente criticato i tentativi di ammorbidire il testo. Gay Center ha lanciato anche una provocazione: “Invitiamo Renzi a celebrare la prima unione civile”. Restano invece molte perplessità tra le famiglie arcobaleno: “Un passo importante per molti omosessuali italiani ma è stata persa un’occasione verso la civiltà sacrificando i diritti dei bambini. Questa legge segna un solco profondo tra quello che è la politica e la realtà che vivono le famiglie arcobaleno. Il fatto che siano stati stralciati i diritti dei bambini pur di ottenere un risultato politico è inaccettabile”, ha detto all’AdnKronos Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno.
Renzi: “Perdo voti? La battaglia andava fatta”
Il presidente del Consiglio intervistato da Radio Capital in serata ha condannato la protesta dei sindaci del Carroccio che intendono non applicare il provvedimento. “Nessuno”, ha detto, “ha diritto a disapplicare la legge, di fronte alla legge si ferma il politico, persino il magistrato. Se a Padova Bitonci non vorrà celebrarle, lo farà qualcun altro ma il Comune ha l’obbligo e la responsabilità giuridica di farlo, Bitonci non potrà rifiutarsi di delegare a qualcun altro. E’ una battaglia finalizzata solo alla strumentalizzazione”. E alla domanda se ha paura che l’approvazione del ddl faccia perdere voti ai democratici ha replicato: “Non so dire, nessuno ha fatto calcoli o verificato le posizioni con i dati dei sondaggi. Perché quando ci sono cose giuste vanno fatte. Punto. Se uno deve perdere i voti per una battaglia giusta li perde. L’atteggiamento di parte del mondo cattolico è atteso e persino comprensibile, solo un po’ fuori luogo le dichiarazioni di chi collega questo al referendum costituzionale”. E il riferimento è proprio ai rappresentanti del Family Day che hanno detto si ricorderanno della decisione in occasione della consultazione di ottobre.
Verdiniani per il sì insieme al governo: “Atto di civiltà”
Renzi ha incassato anche l’appoggio dei deputati verdiniani di Ala. “Sulle unioni civili è arrivato il momento della verità”, ha detto Ignazio Abrignani. “L’equilibrio raggiunto con il ddl Cirinnà è solido e personalmente ritengo questo provvedimento un atto responsabile, che non ha nulla di ideologico, ma che punta, in modo serio, al riconoscimento di alcuni diritti per coloro che fino ad oggi sono stati considerati dei cittadini di seconda classe. I cittadini sono tutti uguali e tali devono essere anche i doveri e i diritti. Il sì alle Unioni civili è un atto di civiltà”.
Fi: “Diciamo no a queste legge perché è un imbroglio ipocrita”
A votare contro la fiducia anche Forza Italia. “Diciamo no a questa legge”, ha commentato il capogruppo alla Camera Renato Brunetta. “perché è un imbroglio ipocrita. Potevano fare il matrimonio per le coppie omosessuali, noi saremmo stati ovviamente in disaccordo ma almeno sarebbe stato chiaro il loro intento”. Poi nel voto sul provvedimento verrà lasciata libertà di coscienza. Sono infatti una decina i deputati azzurri che hanno votato a favore del ddl. Tra loro: Renata Polverini, Giorgio Lainati, Stefania Prestigiacomo, Elio Massimo Palmizio, Elio Vito, Mara Carfagna, Laura Ravetto, Nunzia De Girolamo, Lorena Milanato.
Piepoli: “Marchini contro Unioni civili? Ha guadagnato due punti nei sondaggi”. Swg: “Non cambia voti”
Il testo non fa discutere solo dentro il Parlamento, ma è diventato anche tema di campagna elettorale per le amministrative. Nelle scorse ore il candidato per Roma sostenuto da Forza Italia Alfio Marchini ha detto che “non celebrerà le Unioni civili”. Una dichiarazione che, secondo il sondaggista Nicola Piepoli, gli ha fatto guadagnare consensi: “Con quelle affermazioni”, ha detto all’agenzia Adnkronos, “ha guadagnato un paio di punti e forse la vittoria al ballottaggio. A Roma l’appoggio della Chiesa è ancora molto importante, a differenza di Milano, dove si giudicano le cose in maniera laica. Marchini conosce bene la sua città e sa come funziona”. Diversa l’opinione di Swg: “Matrimoni gay e unioni civili sono temi trasversali”, ha detto il presidente Maurizio Pessato. “Ci sono favorevoli e contrari nel centrodestra come nel centrosinistra e anche il M5S è diviso. Spesso la politica fa questo errore, pensando ad automatismi per schieramento anche quando non ci sono”.
Unioni civili, l’avvocato Bernardini De Pace avverte i conviventi: per loro ci sarà un trappolone
«È incostituzionale privare chiunque della libertà di scelta. E, da liberale, sono contro l’ ingerenza dello Stato nella sfera affettiva e sentimentale delle persone». L’ avvocato Annamaria Bernardini De Pace, celebre matrimonialista, titolare dell’ omonimo studio legale specializzato in diritto della persona e della famiglia, bacchetta il disegno di legge Cirinnà che sta per passare alla Camera. «Ma davvero l’ approvano così com’ è? Non sanno davvero più cosa fare».
Quali sono gli aspetti controversi di questa legge?
«Intanto è scritta male. La materia riguarda tutti e quindi la legge dovrebbe essere di immediata comprensione, ma così non è. Il risultato è una norma che apre il campo a un’ infinità di ricorsi e darà molto lavoro in più agli avvocati.
Sembra scritta apposta per accontentare certe lobby…».
Veniamo agli aspetti tecnici. Alla regolamentazione delle unioni civili.
«Innanzittutto la legge è divisa in due parti: una che regola le unioni civili tra omosessuali e l’ altra che disciplina le convivenze tra eterosessuali. Dico subito che per me le unioni civili sono un compromesso partorito dalla politica, in realtà il matrimonio civile non si dovrebbe negare a nessuno perché non consentirlo significa discriminare. Perché impedire ai gay le tutele e le protezioni dello Stato quali il diritto alla pensione, le detrazioni, le riserve successorie, solo a causa dell’ orientamento sessuale?».
L’ articolo 1 della proposta di legge Cirinnà, al primo comma, definisce le unioni civili.
«Sì. Le chiama “specifica formazione sociale”, che non si capisce bene cosa voglia dire, anche questo è un modo per non scontentare nessuno e per evitare polemiche. Ma come chiamiamo due gay o due lesbiche che hanno contratto un’ unione civile? Unionisti? Nel testo si ricorre a frequenti perifrasi perché certo non si può dire “coniugi”, visto che non è un matrimonio. Però la parte del disegno di legge che genererà maggiori complicazioni è la seconda, quella che riguarda le convivenze».
Cosa intende la legge Cirinnà per convivenze?
«È scritto nel comma 36, dove non si fa riferimento al sesso, e si specifica che conviventi di fatto sono “due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’ unione civile».
Ma quale elemento stabilisce la convivenza di fatto? Non soltanto la circostanza di coabitare…
«Il comma 37 sancisce che per stabile convivenza si fa riferimento alla dichiarazione anagrafica (prevista dal Dpr 223 del 1989). In sintesi, basta presentare agli uffici comunali questo semplice documento e si hanno quasi in automatico gli stessi diritti e doveri dei coniugi perché si ufficializza il nuovo nucleo familiare. Infatti scattano le stesse prerogative».
Anche a livello economico? Di affitto della casa, di rapporti patrimoniali?
«Il disegno di legge comprende tutto questo e, in sintesi, accomuna le convivenze di fatto a un matrimonio. Quindi è come se i conviventi di fatto fossero sposati a loro insaputa. Però questo è incostituzionale: non si può obbligare una coppia che vuole solo convivere a sottoscrivere un contratto di convivenza con diritti e doveri che non ha chiesto. Lo Stato trasforma i sentimenti in doveri economici, e non è giusto».
Parliamo della casa. Cosa accade se uno dei due conviventi muore?
«Se muore il convivente proprietario della casa di comune residenza, il convivente di fatto superstite ha diritto a continuare ad abitare nella stessa dimora almeno per due anni o per il tempo in cui è durato il rapporto. Bisogna poi anche considerare se ci sono dei figli. Per questo insisto: ci sarà molta materia anche per gli avvocati perché prevedo ricorsi e congestionamento dei tribunali. Ma credo anche che faranno affari le agenzie immobiliari, visto che adesso magari in tanti rinunceranno alle convivenze fondamentalmente per timore di pagare dopo quattrini che si preferirebbe tenere per sé».
Se poi un uomo è già stato sposato e molla pure la nuova convivente, deve pagare gli alimenti sia all’ ex coniuge che all’ ex convivente?
«Come avviene nei matrimoni tradizionali. Qui, nell’ ultima versione del ddl, comma 65, c’ è scritto che “il giudice stabilisce il diritto del convivente di ricevere dall’ altro gli alimenti nella misura determinata ai sensi dell’ articolo 438 del codice civile”».
Qualcuno ventila il rischio di badanti diventate conviventi di fatto, e dunque eredi, in ragione del legame di assistenza, o storie passeggere trasformate in convivenze forzate. Sarà così?
«I problemi maggiori si avranno dal punto di vista economico ed io temo che la legge Cirinnà possa aprire la strada a una serie di soprusi se non proprio di truffe. Il rischio è concreto. Sa come si dice: fatta la legge, trovato l’ inganno».
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