I medici non sono più in grado di riconoscere malattie come il morbillo perché da anni non ne vedono un caso. L’ultima volta che ne abbiamo avuto uno c’era la fila di universitari in corsia per vederlo e imparare. Ma non solo: per patologie come la difterite non ci sono nemmeno più le cure. Non le producono, perché con i vaccini nessuno si ammalava più”, parola di Elio Castagnola, direttore dell’Unità Operativa malattie infettive del Gaslini di Genova, forse l’ospedale pediatrico più noto d’Italia.
Professore, allora lei condivide l’allarme del ministro Beatrice Lorenzin?
Al cento per cento. C’è un’epidemia di morbillo in corso. Ci sono molti casi in Romania. E guardi che il morbillo non è mica una malattia semplice.
Come convincerebbe un genitore dell’importanza di vaccinare i figli?
Dovrebbero vedere quello che vediamo noi in ospedale. Il morbillo può portare l’encefalite, e se hai davanti un bambino con l’encefalite ti senti il gelo dentro. È peggio della meningite di cui parlano tutti. E poi con il morbillo ci sono anche casi mortali di polmonite. Per non parlare della panencefalite sclerosante subacuta… Lo sa cos’è?
No…
Una malattia lentissima e irreversibile che ti può cominciare con il morbillo. E che si manifesta dieci anni dopo.
C’è chi sostiene che il vaccino sia insidioso…
Parliamo di dati: il vaccino, ma è un’ipotesi praticamente teorica, può dare complicazioni una volta ogni centomila. Il morbillo presenta complicanze in un caso ogni mille. Cento volte tanto. Ora sono io che vorrei fare una domanda ai genitori che non fanno i vaccini ai loro figli: perché volete esporli a un rischio inutile e talvolta mortale?
Il calo dei vaccini ha già avuto conseguenze evidenti?
Ormai siamo a una copertura vaccinale intorno al 90 per cento. Sotto il 95 cessa il cosiddetto effetto gregge, cioè la protezione offerta ai singoli individui dall’immunità diffusa. Perché ci sono persone che il vaccino non possono farlo. Altri bambini su cui non ha effetto. Ma sono protetti perché tutte le persone intorno a loro sono vaccinate.
Chi non può vaccinarsi?
Per esempio ci sono bambini molto piccoli che fanno la chemioterapia per la leucemia. Ecco, chi rifiuta i vaccini mette a repentaglio anche la loro salute. Non bisogna vaccinarsi soltanto per se stessi, ma anche per un dovere sociale. Lo so che è un’espressione ormai fuori moda.
Oggi tutti parlano del vaccino contro la meningite. Si sentono opinioni contrastanti. Lei lo farebbe?
Sì. Forse io sono condizionato da quello che osservo nel mio reparto, ma vi assicuro che sareste d’accordo se vedeste i bambini che soffrono per malattie che si potrebbero benissimo evitare.
Per che cosa bisogna vaccinarsi?
Le dico che cosa farei ai miei figli: morbillo, varicella, rosolia, parotite, epatite A e B, meningococco, pneumococco ed esavalente. Guardi che anche una malattia apparentemente innocua come la varicella può provocare complicanze gravissime. E poi, se adesso non ci si vaccina più, saranno gli adulti di domani a prendersi il morbillo. Che sugli uomini e le donne è perfino più insidioso. Ma c’è un’altra domanda che vorrei fare io ai lettori…
Prego…
Ditemi perché vi prendete senza battere ciglio manciate di aspirina, paracetamolo, ansiolitici e poi non accettate i vaccini? Se non vi convince il medico, fidatevi del padre: io ai miei figli ho fatto tutti i vaccini.
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