“Entro Natale sarà possibile fare in Sicilia la fecondazione eterologa”. Ad annunciarlo è l’assessore regionale alla salute Lucia Borsellino secondo la quale “Abbiamo professionisti validissimi sia nel settore pubblico che in quello privato. Siamo pronti e daremo un contributo per abbattere il costo a carico delle coppie”.
L’assessorato ha, dunque, allo studio anche un contributo pubblico per chi si rivolge, oltre che agli ospedali pubblici, a centri convenzionati e riconosciuti. Una commissione è attualmente al lavoro per stabilire i costi del servizio di fecondazione assistita eterologa ma l’idea è già abbastanza chiara.
Si va verso l’equiparazione del valore tariffario della fecondazione eterologa a quello dell’omologa, ovvero della fecondazione che utilizza sia ovuli che spermatozoi provenienti dalla coppia che non riesce ad avere figli, pratica che già viene attuata in diversi centri. La Regione garantirà un contributo per abbatterne ulteriormente il costo. Oggi il costo della fecondazione assistita omologa è di circa tremila euro e la Regione garantisce un rimborso di circa 1700 euro, quasi il 60%. A carico della coppia resta circa il 40% del costo complessivo.
Nell’idea dell’assessorato i prezzi resteranno invariati e saranno uguali anche per la fecondazione eterologa ovvero nella quale si ricorre a seme oppure a ovuli di donatori esterni alla coppia. Il costo sarà uguale sia che ci si rivolga ad un centro pubblico che ad una struttura privata convenzionata o ad una struttura privata riconosciuta.
Per far entrare subito a regime il sistema non appena la legge sarà operativa non sarà necessario neanche ricorrere a nuovi accreditamenti e verifiche.
Nella prima fase la regione riconoscerà come centri per la fecondazione eterologa gli stessi già abilitati per la fecondazione omologa dopo si avvierà la procedura per eventuali ulteriori riconoscimenti.
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